Il pressing sull'Italia si fa sempre più forte e alla fine della due giorni di riunioni in Lussemburgo il messaggio unanime della Ue, dalla Commissione agli Stati...
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Una linea ribadita dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, anche lui convinto che di manovre correttive non ci sarà necessità. Di fronte ai tempi stretti indicati dall'Europa, il premier garantisce soprattutto che «la lettera italiana è quasi pronta: l'importante, spiega, »sono i contenuti«. »I nostri fatti e le nostre azioni sono scritti nei nostri bilanci, nei conti e nelle nostre entrate. Quindi i fatti ci sono«. Le riunioni tra Tria e i commissari Moscovici e Dombrovskis non hanno fatto fare progressi al negoziato.
Il ministro spiega che si sono gettate le basi per il confronto, ma in questa fase non c'è da convincere nessuno, solo da portare nuovi dati e confermare la bontà delle stime italiane sul deficit. Secondo Tria scenderà di 0,2 punti: »Dovremo dargli le cifre«, spiegargli »da dove vengono«, aggiunge. Anche perché quel target è »compensativo sul mancato raggiungimento dell'obiettivo nel 2018«. Quindi si chiuderebbe anche quel 'bucò, derivante dal mancato aggiustamento strutturale, che Bruxelles ha individuato sull'anno scorso. »Non è un problema di nuove misure o no, quello è l'obiettivo, noi pensiamo che lo raggiungiamo senza variazioni legislative«, ha assicurato Tria. A Moscovici ha anticipato i programmi »per questo e l'anno prossimo« ma, ammette, »l'unico problema è che poiché siamo a metà anno non ci saranno documenti nuovi da far uscire ma dobbiamo dimostrare quello che stiamo facendo«. Per la Ue potrebbe non essere abbastanza. »Accolgo con favore gli impegni di Tria e Conte, so che agiscono in buona fede e con buona volontà per un accordo, ma ci servono più dati, più impegni, fatti, e misure necessarie, perché alla fine le regole sono regole e i conti devono tornare«, ha detto il commissario.
Mentre Dombrovskis ha ribadito che »serve una correzione significativa«. Oppure, »per metterla semplicemente: il debito deve andare giù e non su. Questa è la sostanza delle nostre discussioni con le autorità italiane, ora sta all'Italia portare elementi aggiuntivi e misure«. Di »interventi necessari« parla anche l' Eurogruppo che, dopo aver ascoltato le proposte della Commissione Ue sull'Italia »sostiene la richiesta di prendere le misure necessarie per rispettare le regole di bilancio«, ha detto il presidente Mario Centeno. Il ministro dell'economia francese, Bruno Le Maire, chiarisce la tempistica: l'Italia ha »alcuni giorni« per rispondere alle richieste della Ue. E auspica che prenda »la mano tesa dalla Commissione«, perché evitare una procedura è nell'interesse di tutta la zona euro. Soprattutto ora che, chiusa la procedura per deficit contro la Spagna, non c'è più nessun Paese nel braccio correttivo del Patto di stabilità.
Moscovici spiega che »il lavoro preparatorio che può portare alla procedura« prosegue, ma »restando pronti a valutare ogni elemento che l'Italia può portare«.
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Il Gazzettino