Il petrolio resta sotto pressione, dopo il nuovo crollo delle quotazioni di stamani che ha portato il prezzo della qualità WTI fino a un minimo di 63,72 dollari e quello del...
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A penalizzare il greggio, oltre alla decisione di non tagliare la produzione per sostenere i prezzi da parte dell'Opec, anche i pessimi dati economici arrivati dalla Cina e dall'Eurozona.
Operativamente ci si attende un'estensione all'ingiù della curva, con area di supporto vista a 64,17 e 62,72 per il Light crude ed a 68,05 e successiva a quota 66,38 per il Brent. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino