OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Stop alla speculazione sulla pasta. «I prezzi caleranno, le imprese ci hanno assicurato che si tratta di aumenti temporanei, dovuti allo smaltimento delle scorte, realizzate quando il costo delle materie prime era più alto», così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in vista dell'appuntamento di oggi con la Commissione di allerta rapida per analizzare la dinamica del prezzo della pasta. «Siamo pronti ad ascoltare le aziende della filiera della pasta in un confronto che sono convinto sarà positivo, ma un primo risultato lo abbiamo ottenuto, in poche settimane i prezzi saranno ribassati, essendosi notevolmente ridotti i costi di produzione, oltre al fatto che il costo delle materie prime è sempre più basso, così come quello dell'energia. Insomma, il nostro intervento a tutela dei consumatori ha avuto già effetto», ha aggiunto il ministro.
IL MONITORAGGIO
La Commissione di allerta rapida è nata a marzo con la conversione in legge del decreto Trasparenza e questa è la prima volta che si riunisce a palazzo Piacentini. La commissione è composta da rappresentanti delle amministrazioni, dalle autorità competenti e dalle associazioni di categoria e dei consumatori. Sarà presente anche il Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, al quale potrebbe essere affidato l'incarico di avviare un piano di verifiche in tutta Italia per accertare eventuali speculazioni.
IL BORSINO
Il prezzo medio della pasta è oggi pari a circa 2,13 euro al chilogrammo, ha stimato Assoutenti ricordando che lo scorso marzo la media stava attorno a 1,70 euro. Considerato che ogni italiano consuma circa 23 chilogrammi di pasta all'anno, l'aumento su base annua del prezzo della pasta del 25,3% rappresenta una bella batosta. Sempre Assoutenti ha stilato una classifica delle province dove spaghetti e maccheroni costano di più. In testa troviamo Ancona, con 2,44 euro al chilo, seguita da Modena (2,41) e Cagliari (2,40). E ancora. I rincari più pesanti si sono registrati in diverse province della Toscana: il record spetta a Siena, dove un chilo di pasta è salito da una media di 1,37 euro al chilo dello scorso anno ai 2,17 euro di marzo, con un aumento del 58,4%. Incrementi superiori al 50% anche a Firenze (52,8%). Invece, secondo l'Osservatorio del Ministero del Made in Italy le quotazioni delle grandi città vanno dai 2,3 euro di Milano agli 1,49 euro di Palermo. A Roma l'asticella si ferma a 2,2 euro mentre a Napoli arriva a 1,85 euro al chilo.
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino