Ocse lancia l'allarme: il consumo di materie prime raddoppierà

Ocse lancia l'allarme: il consumo di materie prime raddoppierà
L'Ocse lancia l'allarme: il consumo mondiale di materie prima entro il 2060 si raddoppierà. L'espansione economica e il miglioramento dei livelli di vita...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'Ocse lancia l'allarme: il consumo mondiale di materie prima entro il 2060 si raddoppierà. L'espansione economica e il miglioramento dei livelli di vita faranno aumentare il consumo delle materie prime con ripercussioni pesanti sull'ambiente, perché crescerà il livello di inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo con effetti negativi sul cambiamento climatico. È quanto emerge nel rapporto dell'Ocse Global Material Resource Outlook.


Secondo lo studio l'uso delle materie prime aumenterà entro il 2060 dalle attuali 80 gigatonnellate (GT) a 167 gigatonnellate, mentre la popolazione mondiale arriverà a 10 miliardi, con un incremento del Pil globale di quattro volte rispetto ai livelli del 2011 e una crescita del reddito globale pro capite di 2,7 volte tale da convergere verso l'attuale media Ocse pari a 40.000 dollari l'anno.

L'uso di materiali quindi nelle proiezioni dovrebbe salire dai 33 kg al giorno pro capite del 2011 a 45 kg nel 2060. L'aumento dell'utilizzo delle materie prime, tra l'altro, avverrà nonostante lo spostamento dell'attività economica dall'industria manifatturiera verso i servizi e il continuo miglioramento dell'efficienza del manifatturiero. Senza questi fattori le pressioni ambientali sarebbero ancora peggiori. I dati, inoltre, tengono conto dell'appiattimento della domanda della Cina e di altre economie emergenti. 

  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino