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ROMA - Il 2020, annus horribilis segnato dalla pandemia Covid-19, si chiude con un vero e proprio tonfo per il mercato dell’ auto. Mai così in basso, almeno dagli anni Settanta del secolo scorso. Tra chiusure, blocchi totali alla circolazione per i lockdown, tentativi di ripresa e campagne di incentivazione, l’anno che si è appena chiuso ha rappresentato uno dei peggiori momenti per l’industria dell’ auto, travolta dalla pandemia nonostante il delicato momento di transizione della mobilità verso un approccio più ecosostenibile e pulito. Qualche piccola conferma c’è stata, nonostante tutto. A partire da Fiat che con una quota del 15,29% nei dodici mesi, vede il trionfo senza rivali della Panda che ha superato da gennaio a dicembre le 110mila unità, anche grazie all’introduzione in gamma di una versione ibrida.
Secondo marchio del mercato, Volkswagen che raggiunge nei dodici mesi una quota del 9,28%.
Tutto a vantaggio delle alimentazioni alternative: a partire dalle ibride elettriche (HEV) che raggiungono a dicembre quota 21,4% arrivando quasi a 26mila unità (prima Toyota Yaris seguita da Panda). Bene anche le plug-in che arrivano a circa 6.300 unità a dicembre e una quota del 5,3% (nello stesso mese del 2019 era dello 0,5%). Risultati inaspettati per il settore delle elettriche la cui quota a dicembre sale al 6% rispetto allo 0,6% dello stesso mese del 2019. Sono 7.255 le elettriche vendute a dicembre, oltre 32.500 nei dodici mesi. Nell’ultimo mese dell’anno al primo posto si impone Fiat 500, seguita da Renault Zoe (che è l’elettrica più venduta nell’anno) e al terzo posto troviamo la Tesla Model 3 (851 unità consegnate a dicembre, 3.352 nei dodici mesi).
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