Inps, segnali di ripresa per il Veneto «Hanno aperto 427 nuove aziende»

Inps, segnali di ripresa per il Veneto «Hanno aperto 427 nuove aziende»
Dopo anni di crisi, un primo segno di ripresa si intravede nell'economia veneta. Ne è convinto il direttore generale dell'Inps del Veneto, Michele Salomone, che...

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Dopo anni di crisi, un primo segno di ripresa si intravede nell'economia veneta. Ne è convinto il direttore generale dell'Inps del Veneto, Michele Salomone, che ieri ha presentato nella sede regionale, a Venezia, il bilancio sociale dell'ente, insieme alla presidente del Comitato regionale dell'Inps, Vanna Giantin.

«L'economia veneta sta ripartendo - ha affermato Salomone - Non si può dire che sia una ripartenza fulminante, ma, rispetto alle tendenze deprimenti degli ultimi anni, qualche segnale concreto c'è. Difficile dire se avrà propulsione per proseguire con una dinamica più effervescente, ma, nonostante alcuni indici contraddittori, a prevalere sono gli elementi con il segno più».

In un confronto dei dati tra 2014 e 2015 la ripresa è evidente: le aziende attive sono passate da 143.201 a 143.628, gli artigiani da 183.430 a 188.766, i commercianti da 187.669 a 198.032. Il flusso contributivo complessivo è aumentato da 10 miliardi e 364 milioni a 10 miliardi e 572 milioni di euro, con una crescita del 2 per cento. Aumentano esponenzialmente, perché sono arrivati a maturazione i requisiti della legge Fornero, le domande di pensione cosiddetta anticipata (+8,82 per cento), mentre, allungandosi i tempi della permanenza al lavoro, calano le pensioni indirette (-6,18 per cento). Diminuiscono anche l'andamento delle prestazioni a sostegno del reddito e il ricorso alla cassa integrazione (-36 per cento), anche se non si riducono le procedure fallimentari. In calo di oltre 30 per cento anche i mutui prima casa concessi dall'Inps.

«Continua il preoccupante aumento del ricorso ai voucher - ha detto Giantin -, con il Veneto, secondo in Italia solo alla Lombardia, che ha fatto segnare un ulteriore incremento dell'utilizzo dello strumento anche nei primi mesi del 2016. Temiamo possa essere un segno di sfruttamento dei lavoratori. Nonostante la diminuzione d'organico (passato da 1840 a 1700 unità), continuiamo l'attività di vigilanza ispettiva che ha portato ad un aumento di importi accertati (+9,96 per cento)». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino