Ultimatum di AcciaItalia al governo che oggi lunedì 5 giugno, dovrebbe procedere all'aggiudicazione: sia assegnata a noi l'Ilva e comunque non datela a Am...
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In una lettera di sei pagine inviata domenica 4 giugno a Carlo Calenda, ai commissari (Piero Gnudi, Corrado Carrubba, Enrico Laghi) e per conoscenza a Paolo Gentiloni, i rappresentanti di Jsw (Jindal) e Delfin facendo riferimento al rilancio del 2 giugno (prezzo di 1,850 miliardi, assunzione di 9.800 dipendenti di cui 2 mila per implementare il piano industriale e ambientale, estensione dell'offerta al 30 settembre), fanno una serie di considerazioni sull'opportunità nel miglior interesse generale, dell'ambiente, degli occupati di una decisione oculata. In particolare la questione la Commissione Ue ha già sottolineato con la lettera del 24 aprile, che l'offerta ArcelorMittal è al momento non praticabile perchè richiederebbe importanti "rimedi", si legge nella lettera. In via subordinata, la cordata formata al 50% a testa da Jindal e Delfin-Del Vecchio chiede di allungare l'attuale asta dando pochi giorni di tempo per nuove offerte ai due finalisti. AcciaItalia ha segnalato a che l'assegnazione a un acquirente non idoneo per i motivi Antitrust, rischia di far assumere in capo alle Autorità italiane nuovi oneri che potrebbero incidere negativamente sugli investimenti ambientali prescritti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino