Ilva, ultimatum di AcciaItalia al governo: opportuno prolungare la gara di qualche giorno

Lunedì 5 Giugno 2017 di Rosario Dimito
Ilva, ultimatum di AcciaItalia al governo: opportuno prolungare la gara di qualche giorno
Ultimatum di AcciaItalia al governo che oggi lunedì 5 giugno, dovrebbe procedere all'aggiudicazione: sia assegnata a noi l'Ilva e comunque non datela a Am Ivestco, se non dopo ulteriori accertamenti.

In una lettera di sei pagine inviata domenica 4 giugno a Carlo Calenda, ai commissari (Piero Gnudi, Corrado Carrubba, Enrico Laghi) e per conoscenza a Paolo Gentiloni, i rappresentanti di Jsw (Jindal) e Delfin facendo riferimento al rilancio del 2 giugno (prezzo di 1,850 miliardi, assunzione di 9.800 dipendenti di cui 2 mila per implementare il piano industriale e ambientale, estensione dell'offerta al 30 settembre), fanno una serie di considerazioni sull'opportunità nel miglior interesse generale, dell'ambiente, degli occupati di una decisione oculata. In particolare la questione la Commissione Ue ha già sottolineato con la lettera del 24 aprile, che l'offerta ArcelorMittal è al momento non praticabile perchè richiederebbe importanti "rimedi" in considerazione della posizione dominante detenuta dal gruppo franco-lussemburghese in Europa su numerosi mercati. Sarebbe quindi in ogni caso necessario affrontare un procedimento amministrativo molto lungo e complesso che non finirebbe se non all'inizio 2018 e che lascerebbe comunque a Mittal, come evidenziato dalla Commissione europea, la possibilità di sfilarsi dall'acquisizione in ogni momento in ragione delle criticità Antitrust. Questi tempi non consentirebbero di far fronte alle scadenze ricordate nel comunicato stampa del 2 giugno con il quale il Mise, richiamando il parere dell'Avvocatura dello Stato, escludeva la possibilità di un prolungamento della procedura per la prossima scadenza dei termini del 30 giugno (chiusura della procedura con assegnazione degli asset) e del 30 settembre per l'inizio degli interventi ambientali.
L'Avvocatura dello Stato ha espresso al governo il parere di poter accettare nuove offerte solo se radicalmente diverse da quelle presentate: in questo caso andrebbe rifatta la gara. Secondo AcciaItalia - che è assistita da Grimaldi studio legale e BonelliErede - c'è spazio in questa procedura per fare rilanci, si legge nella lettera. In via subordinata, la cordata formata al 50% a testa da Jindal e Delfin-Del Vecchio chiede di allungare l'attuale asta dando pochi giorni di tempo per nuove offerte ai due finalisti. AcciaItalia ha segnalato a che l'assegnazione a un acquirente non idoneo per i motivi Antitrust, rischia di far assumere in capo alle Autorità italiane nuovi oneri che potrebbero incidere negativamente sugli investimenti ambientali prescritti.
Ultimo aggiornamento: 6 Giugno, 11:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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