LONDRA Lanciare allarmi e moniti di natura economica, finanziaria e, geopolitica, di concerto con personalità di spicco e organismi internazionali, lasciando la maggioranza...
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LE CRITICITÀ
«Se votate per rimanere in Europa, avrete stabilità per il nostro paese e sicurezza nelle vostre vite», ha scritto in un editoriale, sottolineando come se la piccola Groenlandia ci ha messo 3 anni a negoziare il suo ritiro dalla Ue nel 1985, per il Regno Unito i tempi saranno necessariamente piu' lunghi. Un punto di vista ribadito anche dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, che ha fatto presente che il paese si troverebbe in un limbo di almeno 7 anni, ossia i due anni previsti dall'articolo 50 del Trattato di Lisbona e i 5 anni necessari per permettere a tutti e 27 gli altri Stati membri e al Parlamento europeo di approvare il risultato dei negoziati. «Senza nessuna garanzia di successo», ha aggiunto Tusk. Molti fautori della Brexit continuano a parlare della possibilità di raggiungere rapidamente un nuovo assetto con Bruxelles e non fanno sufficiente chiarezza su quello che succederebbe in materia di accordi commerciali e mercato interno, ignorando i reiterati avvertimenti che sono giunti negli ultimi mesi dalla capitale comunitaria e da altri paesi e suggerendo l'esistenza di una sorta di complotto per impedire al Regno Unito di ritrovare la sua indipendenza. Dopo qualche sondaggio che ha dato la Brexit in vantaggio la settimana scorsa, ieri si è parlato di una situazione di stallo impossibile da interpretare. Cameron, parlando alla BBC, ha annunciato la sua intenzione di rimanere premier fino alla fine della legislatura, ma ha garantito che dopo il referendum, in caso di vittoria della Brexit, ci sarà un rimpasto per dare agli euroscettici più potere. Ribadendo però che un voto di uscita porterebbe ad un «decennio perduto» per il Regno Unito. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino