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Il Mar Mediterraneo rappresenta da sempre un fondamentale bacino economico e un sito occupazionale importante per l'economia europea e non solo. Nel 2017 il suo valore aggiunto lordo è stato pari a 59,6 miliardi di euro ovvero il 29% del totale a livello europeo, dopo l'Oceano Atlantico (73,4 miliardi) e il Mare del Nord (63 miliardi di euro). Interessante però come Mediterraneo si trovi al primo posto della classifica dell'occupazione marittima europea, raccogliendo ben il 40% dei lavoratori del settore. In particolare sono 1,78 milioni i dipendenti che lavorano per il nostro mare. Segue nella classifica l'Oceano Atlantico con il 29% (1,29 milioni di dipendenti) e il Mare del Nord con il 20% (0,87 milioni di dipendenti).
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A ricordarlo, in occasione della Giornata Nazionale del Mare, 11 aprile, è la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell' UNESCO (IOC-UNESCO).
L'Italia negli ultimi 10 anni (dal 2009 al 2018) ha visto la sua quota di occupazione e di valore aggiunto diminuire. Tuttavia, il nostro paese ha un ruolo importante dal punto di vista ambientale: il suo mare si stima che sia responsabile del sequestro di 13.2 milioni di tonnellate annue di carbonio, il valore più alto tra gli stati membri della Ue nel Mar Mediterraneo. Secondo il rapporto IOC-UNESCO 2021, azioni combinate di decarbonizzazione basate sul mare (dallo sviluppo di energia rinnovabile basata sull'oceano allo stoccaggio del carbonio nei fondali marini) potrebbero ridurre il divario delle emissioni fino al 21% su una riduzione di 1,5 gradi e fino al 25% su una riduzione di 2 gradi.
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«La Giornata Nazionale del Mare - spiega Francesca Santoro, specialista della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell'UNESCO - è un'occasione importante per sensibilizzare soprattutto i più giovani sull'importanza del rispetto e della conoscenza del mare, risorsa di grande valore culturale, scientifico, ricreativo ed economico, per il mondo e per l'Italia in particolare. Il nostro paese ha un enorme patrimonio che deve proteggere e gestire in maniera efficace, per evitare la distruzione della biodiversità dell'ecosistema marino. Ne beneficeremo non soltanto in termini ambientali, ma anche economici».
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