Francia, le scorte di burro stanno finendo: «Colpa dei croissant»

Francia, le scorte di burro stanno finendo: «Colpa dei croissant»
L'amore dei francesi per i croissant sta diventando un problema. Le scorte di burro stanno finendo, e dietro l'esaurimento del gustoso ingrediente c'è una...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'amore dei francesi per i croissant sta diventando un problema. Le scorte di burro stanno finendo, e dietro l'esaurimento del gustoso ingrediente c'è una combinazione di fattori. È la legge del mercato: la domanda cresce, e insieme a essa i prezzi, e le scorte si riducono. Con i supermercati francesi che non vogliono pagare di più, i produttori stanno quindi ricorrendo alle esportazioni, vista anche l'impennata del mercato a livello globale: risultato? La richiesta cresce, l'offerta cala. 


Tutti pezzetti che compongono lo stesso puzzle: la Francia, il più grande consumatore di burro pro capite del mondo, non ne ha a sufficienza per coprire la domanda di croissant, salse e crostate. A riportare la notizia è Bloomberg. «È un problema puramente francese, legato a una guerra di prezzi in atto tra i commercianti locali», spiega al media americano Thierry Roquefeuil, presidente della federazione dei produttori di latte, Fnpl. «I supermercati si rifiutano di aumentare i prezzi, anche solo di pochi centesimi. I produttori da parte loro guardano al guadagno e vendono all'estero».

I prezzi del burro sono triplicati in un anno: nel 2016 per comprarne una tonnellata si spendevano 2mila e 500 euro. Ora ce ne vogliono 7mila, secondo uno studio di Agritel. È il dato più alto da quando la Commissione Europea ha iniziato a fare questo tipo di analisi. La federazione che riunisce i rivenditori nel frattempo minimizza: «la carenza è dovuta a un problema logistico connesso all'accumulazione di burro». Ma la questione è più grande di quanto possa sembrare, tanto da essere arrivata in parlamento. La scorsa settimana il ministro dell'Agricoltura, Stephane Travert, ha riconosciuto il deficit di burro, pur garantendo che la situazione verrà risolta in tempi brevi. «Il nostro mercato nazionale si trova in deficit di forniture di materie prime e di burro», ha ammesso, «ma questa penuria non durerà»


Sarà, intanto nei supermercati il burro francese sta diventando merce rara, le persone fanno scorta e sono preoccupate, anche perché di mezzo c'è una ragione nobile, ancorché identitaria: gli amati croissant.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino