Un «bazooka» da 750 miliardi in totale per le imprese: 200 miliardi di garanzie sui prestiti e 200 miliardi per l'export si sommano ai 350 già previsti, con...
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Coronavirus, dl imprese: intesa su pacchetto liquidità, garanzia al 100% per le piccole e medie imprese
Coronavirus, fisco, golden power e prestiti: tutti gli aiuti del Decreto per le imprese
Ecco le misure che compongono il nuovo «decretone» varato oggi dal governo per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. «Con il decreto appena approvato diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese, 200 per il mercato interno, altri 200 per potenziare il mercato dell'export. È una potenza di fuoco», assicura in serata il premier Giuseppe Conte assicurando gli italiani che «quando tutto sarà finito ci sarà una nuova primavera e che presto raccoglieremo i frutti di questi sacrifici». Conte, dopo un Consiglio dei ministri fiume, spiega poi, insieme al ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e al titolare del Mise, Stefano Patuanelli, i nuovi interventi per dare credito alle società in affanno: è l'atto primo di una settimana cruciale per costruire la «fase 2» di convivenza col virus e la graduale ripresa delle attività.
«Lo Stato offrirà una garanzia perché i prestiti avvengano in modo celere, spedito. Potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le pmi e aggiungiamo il finanziamento dello Stato attraverso Sace, che resta nel perimetro di Cassa depositi e prestiti, per le piccole e medie e grandi aziende», aggiunge Conte.
Il governo ha varato «un intervento senza precedenti» con una «imponente mobilitazione di risorse pubbliche» per dare «una garanzia poderosa per preservare il nostro sistema produttivo a superare questo momento difficile e potersi rilanciare». Così il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri in conferenza stampa al termine del Cdm spiegando che col decreto di aprile ci saranno «30 miliardi a sostegno di queste garanzie».
Un provvedimento «poderoso» accompagnato da un altro decreto - molto atteso dagli italiani - per salvare l'anno scolastico nel caso, non remoto, che le scuole restino chiuse anche dopo il 18 maggio: niente esame di terza media, maturità telematica solo orale, nelle altre classi tutti promossi. È assai travagliato il varo delle nuove misure che dura quasi 12 ore, in un susseguirsi di riunioni, liti e mediazioni. Sono le 9 quando Conte convoca i capi delegazione con il ministro Gualtieri e il sottosegretario Riccardo Fraccaro. Due nodi, su tutti, dividono la maggioranza e riguardano entrambi il tema della liquidità alle imprese. Sulle garanzie Italia viva, senza arrivare a porre veti, mantiene costante il suo pressing perché siano per tutti al 100% - ma la normativa Ue lo consente fino agli 800mila euro - in modo da velocizzare le pratiche in banca. Ma la tensione si alza e la discussione si attorciglia soprattutto sul ruolo che avrà Sace nel prestare quelle garanzie. Gualtieri vorrebbe dare al ministero dell'Economia il potere di indirizzo su Sace, anche se la società continuerà a far capo a Cassa depositi e prestiti. Il M5s si oppone e Luigi Di Maio pretende che alla Farnesina resti una competenza sul ruolo che Sace eserciterà nel sostegno all'export e alla internazionalizzazione delle imprese.
Il Consiglio dei ministri inizia intorno alle 12 e, non senza discussioni, approva il decreto sulla scuola, che si accompagna all'assunzione di 4500 professori per sostituire quelli andati in pensione su quota 100.
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Il Gazzettino