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Cartelle sotto i 1.000 euro cancellate e un nuovo sistema sanzionatorio. È questa la nuova pace fiscale vista dal viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo. Sotto accusa è la mole di cartelle esattoriali che pesano sui conti dello Stato e sarà difficile riscuotere.
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Cartelle esattoriali, cosa cambia
«Questa massa di cartelle c’è perché nel corso del tempo si sono avvicendati tanti provvedimenti in base ai quali, dopo l’iter che parte dagli avvisi di accertamento spesso non onorati dai contribuenti, si traducono in cartelle esattoriali: in tutto 1.132 miliardi. Di questi, la Corte dei conti ci dice che se ne possono riscuotere solo il 6-7%», ha spiegato Leo fino a ventilare tra l’altro la possibilità che tutte le cartelle di importo inferiore ai mille euro vengano cestinate, in quanto i costi di riscossione sarebbero superiori all’entrata per l’erario. «In una situazione normale si dovrebbe togliere di mezzo questa massa di cartelle non riscuotibili. Faccio degli esempi: i deceduti - ci sono delle cartelle che hanno raggiunto i deceduti e purtroppo non possono più essere onorate; i falliti».
LE MINI-CARTELLE
Tante cartelle riguardano soggetti che non possono più adempiere alle loro obbligazioni tributarie: queste cartelle vanno necessariamente tolte di mezzo.
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LE SANZIONI
A proposito della riforma del sistema sanzionatorio ipotizzabile a gennaio, Leo ha ammesso la complessità dell’operazione: «Non si può fare subito, bisogna fare una riforma fiscale che si farà da gennaio in poi». «Bisogna fare una delega fatta bene e poi i decreti legislativi», ha precisato il viceministro. Parlando in particolare di sanzioni, Leo ha fatto l’esempio di chi ha presentato la dichiarazione Iva ma «non onorato il suo debito tributario, ha omesso o non ha dichiarato correttamente». In questo caso la sanzione è duplice: per infedele dichiarazione e omesso versamento e «la cablatura - ha spiegato Leo - è dal 110 al 220%».
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Il Gazzettino