OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
C'è il data scientist e c'è lo UI/UX Designer. Eccoli i nuovi lavori legati alla digitalizzazione e al PNRR. Sono queste le prossime assunzioni che faranno al Ministero per l'Innovazione e la Transizione digitale, quello guidato da Vittorio Colao.
Cos'è un UX designer? È il responsabile per la concettualizzazione, il design e il miglioramento continuo delle interfacce utente per le applicazioni mobile e web realizzate dal Dipartimento per la trasformazione digitale e dalle Pubbliche Amministrazioni.
Tra le altre figure ricercate ci sono esperti di privacy, un product owner, un consigliere giuridico e affari legali e un esperto di innovazione per le imprese ad alto contenuto tecnologico.
«Il tema che sta molto a cuore a me è come la tecnologia e la digitalizzazione possono essere il vettore di crescita, ma soprattutto un'opportunità per ricreare più coesione sociale e ricreare un orgoglio europeo.
Colao si dice soddisfatto di quanto realizzato in questi primi mesi di lavoro, ma non si sbilancia sulle gare e su quanto verrà svelato martedì nella conferenza stampa con l'Agenzia sulla cyber security. «Una cosa che mi fa contento è che stiamo ricevendo dieci curriculum all'ora» il che vuol dire che «sono tante e tanti gli esperti che hanno piacere di dedicare la loro competenza e la loro vita alla digitalizzazione dell'Italia che credo sia entusiasmante».
«Non digitalizzeremo la sanità italiana in un anno, ma bisogna avere una visione e un'architettura e poi cominciare ad avere persone per farlo, assumeremo un certo numero di persone, negozieremo una serie di contratti però dobbiamo partire, proprio perché i processi sono lunghi», ha concluso Colao.
Gli obiettivi fissati nel piano del ministero "Italia digitale 2026" sono questi:
1. Diffondere l’identità digitale, assicurando che venga utilizzata dal 70% della popolazione;
2. Colmare il gap di competenze digitali, con almeno il 70% della popolazione che sia digitalmente abile;
3. Portare circa il 75% delle PA italiane a utilizzare servizi in cloud;
4. Raggiungere almeno l’80% dei servizi pubblici essenziali erogati online;
5. Raggiungere, in collaborazione con il Mise, il 100% delle famiglie e delle imprese italiane con reti a banda ultra-larga.
Il Gazzettino