Morto Vittorio Taviani: dai "Sovversivi" a "Padre padrone", il cinema come impegno civile

Morto Vittorio Taviani: dai "Sovversivi" a "Padre padrone", il cinema come impegno civile
Si è sciolta la coppia di fratelli registi più impegnata e importante del cinema italiano: Vittorio Taviani è morto all'età di 88 anni. Era nato a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si è sciolta la coppia di fratelli registi più impegnata e importante del cinema italiano: Vittorio Taviani è morto all'età di 88 anni. Era nato a San Miniato (Pisa), il 20 settembre 1929; poco più di due anni dopo, l'8 novembre 1931, sarebbe nato il fratello minore Paolo. I fratelli Taviani, diventato nel tempo un vero e proprio 'marchio cinematograficò, nel 1967 iniziarono un'attività autonoma, dirigendo, da allora sempre insieme, il primo film, «I sovversivi». Coerenti interpreti di un cinema civilmente impegnato, nella seconda fase della loro carriera, pur continuando a rappresentare la necessità e il rimpianto dell'utopia, si sono dedicati soprattutto alla rievocazione del passato e alla trascrizione filmica di opere letterarie. Tra i film di maggior successo: «Sotto il segno dello Scorpione» (1969); «San Michele aveva un gallo» (1971); «Allonsanfàn» (1974); «La notte di San Lorenzo» (1982); «Kaos» (1984), ispirato alle novelle di Luigi Pirandello; «Fiorile» (1993); «Le affinità elettive» (1996), dall'originale romanzo omonimo di Goethe; «Tu ridi» (1998). 


Nella loro filmografia spicca «Padre padrone» (1977), dal libro-simbolo dello scrittore sardo Gavino Ledda, vincitore della Palma d'Oro e del Premio della Critica al Festival di Cannes, con Roberto Rossellini presidente della giuria. La pellicola ottenne anche il Gran Prix al Festival di Berlino, il David di Donatello speciale e il Nastro d'Argento per la miglior regia. Del 2007 è «La masseria delle allodole», tratto dall'omonimo bestseller della scrittrice Antonia Arslan che racconta il genocidio del popolo armeno durante la prima guerra mondiale, mentre nel 2012 i due registi hanno diretto «Cesare deve morire», dramma carcerario ambientato a Rebibbia che nello stesso anno è stato insignito dell'Orso d'oro al Festival di Berlino ed è valso ai Taviani i due maggiori premi ai David di Donatello, quelli di miglior film e di migliore regista. Nel 2015 i fratelli sono tornati alla regia con «Maraviglioso Boccaccio», liberamente ispirato al Decamerone, cui ha fatto seguito nel 2017 «Una questione privata». Nel 2016 hanno ricevuto il David di Donatello Speciale per il 60° anniversario della cerimonia.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino