Nadia Toffa: «Ho una sorta di compagno, quando ci vediamo ridiventiamo bambini»

Nadia Toffa, pur essendo molto riservata sulla propria vita privata, ammette l'esistenza di una persona importante: «Ho una sorta di compagno, una persona che mi sta...

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Nadia Toffa, pur essendo molto riservata sulla propria vita privata, ammette l'esistenza di una persona importante: «Ho una sorta di compagno, una persona che mi sta accanto dimostrandomi affetto e che mi sopporta». In un'intervista al Corriere della Sera, l'inviata e conduttrice de Le Iene ha spiegato: «Quando ci vediamo, ogni tanto, intrecciamo le mani e insceniamo un girotondo saltellante. Come bambini impazziti».


Qualche mese fa, Nadia Toffa aveva invece negato di avere una relazione sentimentale: «Sono riservata e non amo rivelare dettagli della mia vita privata, mi sento single anche se innamorata, è bello poter scegliere con chi uscire ogni sera». Oggi qualcosa è evidentemente cambiato, ma presto le riflessioni di Nadia Toffa si spostano sulla malattia: «I capelli sono finalmente ricresciuti e sto tornando a vivere un po' di normalità, ma presto dovrò sottopormi a un nuovo controllo e poi ne avrò un altro ancora. Purtroppo, uno può solo sperare di guarire: è giusto farsi forza, pensare che è il cancro che deve avere paura di te, ma la verità è che per tanti anni avrai sempre paura di una ricaduta».
 


Negli ultimi mesi, sui social, più di un utente ha accusato Nadia Toffa di aver speculato sulla malattia. La conduttrice de Le Iene, però, non ci sta: «Rivendico il diritto di parlare apertamente della nostra malattia, non lo faccio per esibizionismo o per credermi invincibile, ma per un diritto che tutti hanno di sentirsi umani. Anche se fragili, dobbiamo essere forti nel reagire». La 'iena' ha anche denunciato un hater che le aveva augurato la morte: «Non l'ho fatto per me, ma per difendere le persone più fragili che possono essere ferite profondamente da questi comportamenti. Penso ad esempio ai ragazzini vittima di bullismo o alle ragazzine che soffrono in modo inimmaginabile per un insulto su Facebook. Avverto il peso della responsabilità, che spetta alle persone che hanno una certa visibilità: bene, da qualche parte bisognava cominciare». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino