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Luca Barbareschi chi è
Luca Barbareschi è nato a Montevideo, in Uruguay il nasce il 28 luglio del 1956 (ha 66 anni). Barbareschi cresce a Milano con il padre Francesco Saverio Barbareschi, che era ingegnere e imprenditore con un passato da partigiano (nome di battaglia Luca e partigiano bianco nella brigata Passerini a Varese) e la madre Maria Antonietta Hirsch, un'economista di origine ebraica, che lo abbandona all'età di 6 anni. «Era appena nata mia sorella. Mia madre una mattina mi dice: “Vado a Roma perché mi sono innamorata di un altro”. “E io?”, chiesi. Lei: “Eh sì, adesso mica andiamo tutti a Roma in vacanza…”. Mi sembrò ragionevole, avevo sei anni. Il problema è che l’ho rivista dieci anni dopo. Mi hanno cresciuta due zie di 85 anni», raccontò al Corriere della Sera.
La carriera
Si trasferisce presto nella città italiana del cinema, Roma, per intraprendere il suo percorso artistico. Frequenta lo Studio Fersen e apprende le diverse tecniche della recitazione, come tanti altri grandi attori passati di lì, come ad esempio Alessandro Haber. Successivamente si trasferisce a Chicago, dove inizia la vera carriera professionale. Inizialmente diventa aiuto regista di Virginio Puecher, dopodiché vola a New York per unire il mestiere con la continuazione degli studi. La svolta avviene nel 1983 quando scrive la sceneggiatura per Summertime, pellicola di Massimo Mazzucco che ottiene subito un gran successo, tanto da essere presentato al Festival del Cinema di Venezia; è qui che vince il premio come miglior opera di regista esordiente. Torna in Italia e inizia la sua carriera da attore. Il suo volto è uno dei più noti nei film tra gli anni Settanta e Ottanta, che lo portano a lavorare con registi del calibro di Gabriele Salvatore e Carlo Vanzina. Ma Barbareschi, poliedrico di nascita, non si ferma al cinema, ma si cimenta anche in tv. Prende parte ad alcuni programmi televisivi, fino a quando inizia a produrre film. Il primo è Ardena nel 1997, il secondo, Il trasformista nei primi anni Duemila. La Casanova Multimedia S.p.A., nota casa di produzione, l’ha fondata lui nel 2009. Con essa realizza alcune miniserie per il piccolo schermo come ad esempio Walter Chiari – Fino all’ultima risata.
La politica
Cinema, teatro, tv ma anche politica. Luca Barbareschi, nel 2008, si candida con il Popolo della Libertà nella circoscrizione Sardegna. Viene eletto e ottiene l’incarico di Presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni. Solo due anni dopo, lascia le idee del movimento per Gianfranco Fini ed entra in Futuro e Libertà. Ma neanche questo sembra convincerlo, tanto da prendere parte al gruppo misto, fino al 2013.
Vita privata: gli amori e i 6 figli
Parliamo ora della vita privata di Luca Barbareschi.
L'eredità che non darà ai figli
In passato Luca Barbareschi ha inoltre spiegato che non lascerà nulla in eredità ai figli, ma destinerà le sue intere fortune a un ente benefico. «Io un padre degenere? No. Ho dato ai miei sei figli gli strumenti per la migliore educazione, nelle scuole e università più importanti, spendendo milioni di euro. Hanno avuto la possibilità di avere passaporti americani ed europei, parlano quattro lingue, hanno relazioni internazionali…».
Gli abusi subiti
Nel 2007 ha fondato l’Associazione Luca Barbareschi, per tutelare tutti quei bambini vittime di abuso. Questa scelta ha una motivazione più profonda: il regista da piccolo è stato molestato da un sacerdote che insegnava nella sua ex scuola. Luca Barbareschi racconta gli abusi vissuti da bambino. Intervistato da Repubblica, l’attore e regista, dissociandosi dal racconto delle molestie subite da un gruppo di attrici teatrali, rivela di essere stati abusato quando era giovanissimo: «Io sono stato un bambino molestato, mi hanno abusato dagli otto agli undici anni i preti gesuiti a Milano: mi chiudevano in una stanza, uno mi teneva fermo e l'altro mi violentava. Ho fatto una legge su questa cosa qui».
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Il Gazzettino