Giancarlo Giannini sulla Walk of Fame: «Ma a Venezia non mi hanno dato neanche un gatto»

Il popolare attore ha ricevuto la stella con il suo nome sul celebre marciapiede di Hollywood. Come lui, fra i tanti premiati, anche Wertmüller, Loren, Lollobrigida

Giancarlo Giannini sulla Walk of Fame: «Ma a Venezia non mi hanno dato neanche un gatto»
Dopo 180 film e una carriera internazionale, ha dovuto aspettare gli 80 anni per avere una stella sulla Walk of Fame di Hollywood, il marciapiede di Los Angeles dove le star...

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Dopo 180 film e una carriera internazionale, ha dovuto aspettare gli 80 anni per avere una stella sulla Walk of Fame di Hollywood, il marciapiede di Los Angeles dove le star conquistano l’eternità figurando con il proprio nome all’interno di una stella. Meglio tardi che mai: da ieri il nome di Giancarlo Giannini, uno degli attori italiani più conosciuti e amati all’estero, è immortalato in una mattonella posizionata su Hollywood Boulevard accanto a quella di Gina Lollobrigida.

 

«È un momento meraviglioso, sono felice di essere qui e questa stella mi piace moltissimo», ha detto emozionato il grande attore nel corso della cerimonia, «la dedico a una magnifica regista: Lina Wertmüller, che mi ha creato e sono sicuro che lassù, in cielo, mi sta aspettando per fare un altro film insieme». Giannini è il numero 2.752 nella lista delle celebrità che fin dal 1960 hanno meritato il riconoscimento per aver fatto grande il cinema mondiale. Tra gli italiani, oltre alla Lollo, ci sono anche Rodolfo Valentino, Sofia Loren, appunto la Wertmüller. 


L’EPOCA
Giannini esplose in America nel 1977, l’anno in cui Pasqualino Settebellezze, il film della regista scomparsa nel 2021, conquistò 4 nomination agli Oscar, «all’epoca Lina e io venivamo qui a Hollywood con le “pizze” dei film sottobraccio per mostrarle ai produttori locali. Lei era un genio, purtroppo poco apprezzata in Italia». E un po’ incompreso in patria si sente anche l’attore, comparso di recente in due film della saga 007, Casino Royale e Quantum of Solace: «A Hollywood mi danno la Stella, a Venezia non mi hanno dato neanche un gatto nero», ha detto ridendo a Los Angeles, «sono stato candidato all’Oscar proprio per Pasqualino Settebellezze, ho vinto il premio d’interpretazione a Cannes per Film d’amore e di anarchia, ho preso tanti David di Donatello e Nastri d’argento ma mai un Leone. Si dice: “Danno premi a cani e porci”, evidentemente non è così». Alla cerimonia di ieri, a Hollywood, hanno partecipato anche la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Bergonzoni, la storica produttrice della saga di 007 Barbara Broccoli mentre Ana Martinez, la produttrice della Walk of Fame (che viene gestita dalla Camera di Commercio di Hollywood), ha aggiunto: «Giannini è un tesoro italiano e un’icona culturale del cinema straniero. E noi siamo estasiati di dargli questo riconoscimento che ha un carattere multiculurale». 

 


L’INSEGNANTE
Docente di recitazione da tanti anni presso il Centro Sperimentale, una carriera instancabile (l’ultimo film interpretato in Italia è I fratelli De Filippo di Sergio Rubini, in cui aveva il ruolo di Edoardo Scarpetta), il grande attore ha preso parte a numerose serie tv tra cui recentemente Il grande gioco. Ha appena girato The Book Club - il capitolo successivo accanto a Jane Fonda e Diane Keaton e sarà presto su tre set americani: The Cook & the Critic, After the War, The Primary Talent. 


LA CARRIERA


«La mia carriera è iniziata per caso», ha raccontato a Los Angeles, «ma sono stato fortunato: dopo un anno di studio all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, il regista Beppe Menegatti mi notò e mi scelse per interpretare Puk nel Sogno di una notte di mezza estate. Ballavo con Carla Fracci e Gian Maria Volonté che si vantavano di aver scoperto un talento. Mi sono detto: qui mi pagano per non fare niente, continuo per un po’ e poi cambio mestiere. Invece, sono ancora qui». 
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Il Gazzettino