Elisa e Bernabei voci di "Trolls" il cartoon che aiuta a trovare la felicità

Un momento del cartoon
Un cartoon coloratissimo, gioioso, musicale. Gli allegri pupazzetti dalle chiome multicolore, creati nel 1959 da Thomas Dan, debuttano al cinema in un cartoon Dreamworks:...

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Un cartoon coloratissimo, gioioso, musicale. Gli allegri pupazzetti dalle chiome multicolore, creati nel 1959 da Thomas Dan, debuttano al cinema in un cartoon Dreamworks: “Trolls”  di Mike Mitchell e Walt Dohrn, atteso nelle sale il 27 con Fox. Avventure, tanta musica, colpi di scena e un messaggio destinato a grandi e piccini: “La felicità è dentro ognuno di noi, serve solo qualcuno che ci aiuti a trovarla”. Doppiato negli Usa da Justin Timberlake e Anna Kendrick, in Italia il film ha le voci di due cantanti amatissimi dal pubblico: Elisa e Alessio Bernabei.

“Doppiare un film animato è stata la realizzazione di un sogno”, dice Elisa, che fa parlare la Principessa Poppy, vitale e ottimista. La cantante ha raccontato che, da bambina, la musica l’ha salvata da un paio di compagni di scuola che la bullizzavano. “Io ero molto emotiva e superpacifica. Non mi riusciva facilmente comunicare con gli altri. Per questo ho iniziato a fare musica molto presto”. Il protagonista maschile del cartoon, l'unico troll un po’ cupo di nome Branch, parla invece con la voce di Alessio Bernabei. Che, da bambino, odiava il calcio e manifestava gusti macabri: “Avevo la testa tra le nuvole, ero chiuso nel mio mondo”, racconta il cantante, “sono cresciuto con il cinema di Tim Burton e andavo a giocare nei cimiteri, mi piaceva guardare le foto delle lapidi”.

Secondo il giovane cantante, “Trolls è un film che fa trovare la felicità anche agli adulti, senza contare  che Timberlake è  uno dei miei miti musicali, e grazie a questo lavoro di doppiaggio ho avuto modo di conoscerlo”. Elisa ha rischiato di perdere il lavoro per colpa di una laringite. “Ma mi sono imbottita di pillole omeopatiche e ce l'ho fatta”. I Bergen, nemici dei Trolls, per Bernabei “riflettono la nostra società, un po’ cupa e depressa. Non ci sta mai bene niente, a livello sociale e politico”. Altro messaggio del cartoon: mai lasciare qualcuno  indietro. Per Elisa si tratta di un monito per il mondo di oggi in cui “una metà ha tutto e l’altra metà niente. Bisognerebbe rinunciare a qualcosa per far star bene tutti”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino