Bruce Willis e la demenza frontotemporale. Il neurologo: «Diversa dall'Alzheimer, ecco i sintomi e come riconoscerla»

Camillo Marra del Gemelli: «Una malattia che può colpire già a 45 anni»

Bruce Willis e la demenza frontotemporale. L'esperto: «Un male che porta via le emozioni»
«Le demenze che colpiscono le zone frontali e temporali all'inizio sono caratterizzate da disturbi che sono di competenza di queste aree - spiega Camillo Marra,...

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«Le demenze che colpiscono le zone frontali e temporali all'inizio sono caratterizzate da disturbi che sono di competenza di queste aree - spiega Camillo Marra, direttore clinica della memoria della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma e presidente della Sindem (Società italiana di neurologia per la demenza) parlando del caso di Bruce Willis - Quindi non esiste un solo quadro clinico».


Come si riconoscono?
«Il paziente è meno capace di comprendere le situazioni sociali, non tiene conto dei bisogni suoi e altrui, è meno in grado di percepire le emozioni. E poi perde la capacità di avere le buone maniere in pubblico, di seguire le normali regole del convivere sociale, diventa agitato, impulsivo. Oppure, al contrario, ha sintomi negativi: può diventare cioè apatico, con una riduzione progressiva di interessi, non ha più la motivazione e la capacità di fare le cose, di prendere iniziative, non ha voglia di avere una conversazione».

 


A che età colpisce?
«A differenza dell'Alzheimer, che può interessare una fascia di età tra 60 e 90 anni, questa malattia può esordire anche dieci anni prima, quindi nella fascia di età dai 45-50 ai 60 anni».


Si può curare?
«Non esistono farmaci specifici per questa patologia, ma si curano i sintomi man mano che compaiono. Possono essere utili gli interventi linguistici riabilitativi, mentre per i disturbi comportamentali si possono utilizzare trattamenti farmacologici».


 

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Il Gazzettino