L'ARTE ASSISI Il Giotto ritrovato. Se ne parlerà oggi nel corso di un convegno che sarà aperto alle 17.30 nella sala stampa del sacro convento dal padre custode fra Marco...
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ASSISI Il Giotto ritrovato. Se ne parlerà oggi nel corso di un convegno che sarà aperto alle 17.30 nella sala stampa del sacro convento dal padre custode fra Marco Moroni, e che prevede gli interventi della teologa Lilia Sebastiani, del restauratore Sergio Fusetti e dello storico dell'arte Elvio Lunghi, moderati da padre Enzo Fortunato.
Il riferimento è alla cappella della Maddalena, restaurata in tempo di pandemia da Sergio Fusetti. La firma di Giotto nella cappella che si trova nella basilica inferiore di San Francesco è stata individuata lo scorso anno da Giulia Ammannati, ricercatrice di paleografia alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Per una felice coincidenza al momento della scoperta era in atto proprio il restauro della cappella. «Durante un intervento dell'Istituto Centrale per il Restauro sulla vetrata della cappella - ha raccontato Fusetti - ho bussato sugli affreschi e ho verificato che presentavano distacchi di intonaco dal supporto murario. Anche se la pittura sembrava intatta, c'era da consolidare l'affresco al muro onde evitare eventuali cadute nel caso di un terremoto. Ne ho parlato con la Soprintendenza dell'Umbria e con l'allora custode del convento, padre Mauro Gambetti. Nell'ambito di un programma di lavori nella basilica inferiore, siamo arrivati alla cappella della Maddalena che, dopo un intervento nel 1968, è stata restaurata l'ultima volta nel 1974. Pensavamo di dover provvedere a poco più di una manutenzione ordinaria, ma sulla volta abbiamo trovato uno strato di grigio causato dal pulviscolo e dal vapore acqueo dei milioni di persone che sono transitati». Ora i lavori sono ultimati e la cappella di Giotto e' tornata a splendere.
Massimiliano Camilletti
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Il Gazzettino