Il buon Salvo Montalbano, commissario di Vigata, «si sentì assuttigliare da 'na gran botta di commozione, cavò fora il fazzuletto, si sciusciò il...
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Morto Camilleri: da «cabasisi» a «babbiare» ecco il significato delle parole di Montalbano
Tante volte il commissario si è trovato in difficoltà anche gravi, in contrasti che cercano dei esautorarlo dalle sue indagini, ma è la prima volta che si giunge a una situazione tanto drastica e radicale. Scoprire in tutto questo un segno è una lettura tendenziosa ovviamente, come è facile fare a posteriori, cominciando dal vocione della domestica Adelina, per Salvo simile alla tromba del giudizio universale, proprio quella che «arrisbigliava i morti».
Il libro si apre, come è naturale per un giallo, con un morto, ma è un suicida, un operaio che per disperazione si impicca nella fabbrica di scafi in cui lavora e che il proprietario, un noto viveur, ha deciso di chiudere licenziando tutti i dipendenti. A questa vicenda aspra, realistica, se ne aggiunge poi una che sembra proprio più onirica, sin dall'apparire notturno di una nave: «Fu in quel priciso 'ntifico momento che vitti stagliarisi contra la luna, come se fusse un'ombra cinisi o un effetto da ginematò, a lento a lento, prima l'àrbolo di prua, pò a picca a picca tutta 'ntera la sagoma di 'na granni navi a vela, 'na goletta», senza passeggeri e con poco equipaggio, dalla poppa abbastanza grande per fare atterrare un elicottero e che, scopriremo, «aviva la bella bitudini di ristari dintra a un porto il minimo 'ndispensabili e pò scompariri».
Insomma, ecco i problemi della crisi economica dei nostri giorni e assieme, quasi apparizioni per le vie di Vigata, un mondo di belle donnine, giochi, azzardi e potremmo dire di pirati che non possono non evocare quelli salgariani, tingendo il giallo di avventura. Un racconto però di mascheramenti, dove tutto pirandellianamente non è quello che sembra. Un racconto classico quindi di Camilleri, tutto da leggere, con in più la commozione odierna. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino