Mondiali -16: l'erba magica di Naholo e il ritorno del serial tackler Favaro

Mondiali -16: l'erba magica di Naholo e il ritorno del serial tackler Favaro
 Waisake Naholo, la nuova potenziale stella degli All Blacks, ha dovuto ricorrere all’erba miracolosa (il kawakawarau) che cresce intorno al suo villaggio delle isole Figi...

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 Waisake Naholo, la nuova potenziale stella degli All Blacks, ha dovuto ricorrere all’erba miracolosa (il kawakawarau) che cresce intorno al suo villaggio delle isole Figi (Nadroumai) per guarire dalla frattura al perone ed essere convocato fra i 31 della Nuova Zelanda per il Mondiale di rugby. A Simone Favaro, il serial tackler (placcatore seriale) dell’Italia, non era bastata un’estate passata a lavorare per recuperare dal suo infortunio. Parabola riabilitativa conclusa con le amichevoli giocate con i Glasgow Warriors (il suo club) contro il Clermont (partendo dalla panchina) e il Canada (nel XV). Il ct Jacques Brunel infatti non l’aveva inserito nei 31 azzurri, per coerenza con le sue scelte era stato spiegato: al Mondiale va solo chi si è fatto il "mazzo" tutti i due mesi di ritiro. A convincere Brunel a venire meno ai suoi principi sono state due disgrazie, contro la Scozia. La lussazione alla spalla sinistra di Angelo Esposito (6 settimane di stop) e la sconfitta più pesante di sempre, 48-7. Così al posto di Esposito (trequarti) è stato convocato come sesta terza linea Favaro, invece di Visentin (trequarti) o Barbieri (terza linea) che si erano fatti il "mazzo", venendo tagliati alla fine. Meglio tardi che mai, vien da dire. I placcaggi di Favaro serviranno come il pane in questo Mondiale, partito sotto i peggiori auspici. E non è detto che alla fine bastino. Ma è meglio averli, anche facendo uno strappo alla coerenza. (Ivan Malfatto)
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Il Gazzettino