La "terza franchigia" all'estero darà i frutti delle precedenti migrazioni all'Italia?

La "terza franchigia" all'estero darà i frutti delle precedenti migrazioni all'Italia?
Mc Lean (Sale); Masi (Wasp), Canale (La Rochelle), Benvenuti...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Mc Lean (Sale); Masi (Wasp), Canale (La Rochelle), Benvenuti (Perpignan), Botes (Kings); Allan (Perpignan), Tebaldi (Ospreys); Parisse (Stade Francais), Vosawai (Cardiff), Barbieri (Leicester); Furno (Newcastle), Lazzaroni (Brive); Castrogiovanni (Tolone), Ghiraldini (Leicester), Rizzo (Leicester). A disposizione: De Marchi (Sale), Cittadini (Wasps), Pasquali (Leicester), Ferrari (Tolone), Cedaro (La Rochelle) Burton (Dragons), Di Bernardo (Lille), Rodwell (Hartpury College). È il XV più le 8 riserve che Jacques Brunel potrebbe schierare fra azzurri di primo piano, ex azzurri, e azzurrini under 20 che la prossima stagione giocheranno in club esteri. Se uno di questi 23 dovesse essere infortunato, il ct potrebbe pescare fra seconde scelte come Paoletti e Carloni (Chinnor), Cenedese (Neath), Bordonaro e Duca (Angolume), Zanirato, Folla, Cipriani e qualche altro. Il giochino serve per evidenziare la diaspora che ha caratterizzato il rugby italiano di vertice nel 2014. La terza ondata migratoria dei giocatori verso Francia e Gran Bretagna (senza contare il ritorno in patria di gente come Sole, Pez, Alejandro Canale o altri) dopo che l’Italia è entrata fra le grandi. La prima è avvenuta a fine anni Novanta, aperta da Giovanelli (Puc, Narbonne), seguito da Dominguez, Stoica, Cuttitta, Arancio, Bordon, Martin... La seconda negli anni Duemila ha interessato Bortolami, i fratelli Bergamasco, Ongaro, Dallan e tanti altri. Ora tocca quella degli anni Dieci. In passato le migrazioni hanno dato frutti dal punto di vista tecnico. Sia per la crescita individuale dei giocatori, sia per i risultati della Nazionale. Nelle vittorie (Irlanda, Scozia) o nelle onorevoli sconfitte (Inghilterra) che a cavallo fra il ’97 e il ’98 hanno portato alla storica ammissione al Sei Nazioni c’erano già 4-5 atleti che giocavano all’estero. In quelle dell’era Berbizier 2006-07 il doppio o il triplo: 13 giocatori di club stranieri su 19 utilizzati in Galles-Italia 23-20, 13 su 20 in Scozia-Italia 17-37, addirittura 14 su 23 nell’83-0 al Portogallo nelle qualificazioni mondiali. Sarà così anche stavolta? Vedremo, visto che il quadro rispetto ad allora è stato modificato dalla "rivoluzione Celtic". Oggi l’Italia affida l’alto livello a due franchigie (Benetton, Zebre) che avrebbero fra gli obiettivi l’uso dei migliori italiani e la competitività a livello europeo, a differenza dei club d’allora. Avere di fatto una terza franchigia all’estero è utile sicuramente dal punto di vista economico, per lo sbolognamento dei contratti più onerosi dei giocatori; è utile probabilmente dal punto di vista tecnico, per la formazione individuale dei rugbisti; lo sarà ancora anche dal punto di vista dei risultati della Nazionale? (Ivan Malfatto)
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino