Nel mondo della moda se si dice Newton nessuno pensa a leggi della fisica, della meccanica classica, della matematica, e neanche alla famosa mela di Newton fondamentale per...
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Helmut Neustadter, nato negli anni Venti a Berlino da una famiglia ebraica, subì le leggi razziali che lo portarono lontano, in Australia , dove prestò servizio presso quell’esercito sempre accompagnato dall’inseparabile macchina fotografica che rappresentava il suo strumento di comunicazione con il mondo. Negli anni Sessanta, quando la moda scriveva a Parigi le sue pagine più importanti del secolo, Newton (pseudonimo che Helmut decise di adottare per tutta la vita) approdò in Francia e iniziò per gli atelier parigini la sua carriera destinata a toccare vertici che lui stesso non immaginava.
Le modelle più acclamate, grandi stilisti, ma anche signore dei salotti, sognavano di entrare nel suo universo di ritratti, un genere che ben presto Newton trasformò in una formula , un messaggio per “dire la verità”: nuda – come dovrebbe essere la verità – era sempre la donna che Helmut fotografava cercando di rivelare attraverso una nuova trasparenza ciò che ognuno mantiene segreto. Spudorata, vera, sincera anche suo malgrado, sempre bella (Newton detestava il brutto), sensuale soprattutto,la donna dei “nudi” di Newton comunica un messaggio di ribellione e di libertà che nelle foto viene raccontato da una componente di erotismo di immensa forza . Se l’arte affida il messaggio di grandi artisti al nudo (vedi la Maya vestida e la Maya desnuda di Goya)- si era chiesto Newton - perché la moda non dovrebbe sfruttare questa componente per valorizzare l’abito che assume così anche ruoli di sfida? “ . Nudo e moda con spessore di alto erotismo affidato a cenni sadico-masochisti, a dettagli fetish, ai messaggi arditi sempre sottolineati dall’assenza di volgarità, intrisi di quell’eleganza irrinunciabile per Newton.
Duecento scatti tratti da “White women”, “Sleepless nights”, “Big nudes” - tre dei suoi libri più interessanti che alla fine degli anni ’70 portarono un’autentica rivoluzione nel mondo della fotografia e della moda - compongono il messaggio fotografico affidato dalla Fondazione di Venezia alla regia di Matthias Harder e Denis Curtis per la Mostra ai Tre Oci - Giudecca : “Helmut Newton – Fotografie” , che resterà aperta , dopo l’inaugurazione del 7 aprile, fino al 7 agosto 2016.
Helmut Neustadter Newton , morto nel 2004 (ottantaquattrenne) , a Los Angeles, in seguito a un incidente stradale, ha voluto essere sepolto a Berlino, nel cimitero di Fridenau, a pochi metri dalla tomba di Marlène Dietrich.
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Il Gazzettino