L'incompetenza è il virus più infettivo della nostra epoca. Ha per sorelle l'ignoranza, la maleducazione, la superbia, l'arroganza,...
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Esemplare l'affermazione del professor Roberto Burioni, immunologo e grande esperto di vaccini, all'ennesimo pentastellato che pretendeva un confronto con lui: «Se parliamo di vaccini ci sono due possibilità: lei si prende laurea, specializzazione e dottorato, e ci confrontiamo. Oppure più comodo per lei io spiego, lei ascolta e alla fine mi ringrazia perché le ho insegnato qualcosa. Uno non vale uno» (il corsivo è mio). Affermazione che sintetizza in modo lapidario un pensiero, un sentire, una verità: le discussioni con interlocutori incompetenti sono pericolose perché riducono negli ascoltatori la possibilità di capire con chiarezza i termini di un problema per poter discernere il meglio.
Recentemente, citavo in uno scritto divulgativo lo studio canadese HERITAGE, volto a verificare il passaggio del Papillomavirus (HPV) da madre a feto attraverso la placenta, riportandone i dati più significativi. Nello specifico, lo studio dimostra che il 45% delle donne gravide esaminate ha il Papillomavirus, che è stato dimostrato nella placenta del 14% di esse e nell'11% dei piccoli. Il dato è molto importante perché fa capire che il passaggio nel sangue e attraverso la placenta è molto più frequente di quanto finora ipotizzato. Potrebbe togliere l'indicazione al taglio cesareo in caso di condilomatosi genitale della mamma perché il virus è già entrato nel suo corpo e può aver già raggiunto il piccolo. Bene: invece di apprezzare studi così preziosi e metodologicamente ben condotti (il sistema di ricerca clinica canadese è tra i più rigorosi al mondo) diversi commenti sui social, scritti da incompetenti che non sapevano nemmeno l'italiano, erano di fatto insulti senza alcun elemento critico di merito. In margine, annoto che mi occupo ogni giorno di lesioni da Papillomavirus e che nel lontano 1985 ho ottenuto la specializzazione in Oncologia con massimo dei voti e la lode con una tesi proprio sulle lesioni precancerose del collo dell'utero indotte da questo virus.
L'aggressività verso la competenza è feroce su tutti i fronti. Per gli incompetenti, il solo fatto di avere un'opinione contraria la fa diventare una verità, e chi la dice ha la presunzione di un messia. Molti italiani, come me, hanno nostalgia di cultura, preparazione, competenza, educazione, anche argomentativa, e rigore professionale in un mondo di opinioni presuntuose senza sostanza. E' necessario riattivare in ciascuno di noi una motivazione profonda per conoscere, capire, costruirsi un'opinione solida e meditata, radicata sui fatti, ispirata da persone competenti e documenti rigorosi, e sempre riaggiornata per il gusto di sapere, di conoscere, di vivere e scegliere con consapevolezza. Quanti sono d'accordo? Quanti si impegnano per migliorare la loro specifica istruzione, cultura, competenza ed esperienza professionale? Non si può costruire una casa senza competenze. Non si può curare un malato con le opinioni. Non possiamo costruire un'Italia migliore con la presunzione, né curarne i molti problemi con ignorante arroganza. Gli e le opinioniste in ruoli di potere hanno dimostrato il disastro di cui l'incompetenza è foriera. Nell'imminenza delle elezioni, continuare a votare per l'incompetenza è suicida. Ma anche l'astensione è autodistruttiva, perché lascia le briglie al collo al voto di protesta che vota l'incompetenza per rabbia o per disperazione.
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Il Gazzettino