Francia, il campionato più equilibrato e bello del mondo

Francia, il campionato più equilibrato e bello del mondo
Alla fine il Top 14 lo vincerà il compagnia di superstar messa insieme dal Tolone come nel 2014. O magari no, visto il pronostico ribaltato dal Castres nel 2013. Ma comunque vada...

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Alla fine il Top 14 lo vincerà il compagnia di superstar messa insieme dal Tolone come nel 2014. O magari no, visto il pronostico ribaltato dal Castres nel 2013. Ma comunque vada a finire, un campionato di rugby emozionante e bello agonisticamente come quello francese è difficile trovarlo. Alla terza giornata già tutte le squadre avevano perso almeno una partita. Anche le corazzate Tolone, Tolosa, le big Montpellier, Stade Francais, Racing Metro, la finalista della scorsa stagione Castres. Nella quarta giornata, giocata lo scorso week-end, il trend è continuato con la caduta del Tolosa a Brive. Cioè del club che con il budget (circa 32 milioni) contro quello che ha il budget più basso (14). L’equilibrio è il tratto dominante del torneo. Fra le squadre in lotta per il titolo, alla fine saranno quasi una decina su 14, e nei match contro quelle in lotta per la salvezza. Per le cosiddette piccole il fattore campo, il prevalere del combattimento sul gioco, l’avere meno giocatori impegnati nelle finestre internazionali, non avere ambizioni europee e altri fattori contribuiscono a ridurre il gap. Il merito di tutto questo va alla gestione del campionato fatto direttamente dalle lega dei club (Lnr). Una gestione fatta di anche errori, baruffe continue, polemiche incrociate, dialettica ai limiti del conflitto con la federazione e la nazionale, ma che finora ha garantito alle società forza, autonomia, denaro e quanto serve per essere competitive e fare del campionato più bello del mondo uno strumento di crescita, pur con tutti i suoi problemi, del movimento . In Italia si è scelto il modello di sviluppo opposto. I risultati, non solo per la decadenza del campionato, sono sotto gli occhi di tutti. (Ivan Malfatto)
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Il Gazzettino