Ci sono delle cellule nel nostro cervello che ricordano il dolore, non lo dimenticano e lo portano come un marchio. La scoperta è stata fatta da Franziska Denk, impegnata...
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In sostanza, attraverso una serie di analisi genetiche sui topi, il gruppo di studio guidato dalla ricercatrice ha confermato che qualsiasi evento dannoso – un trauma, una lesione o anche l’infiammazione persistente dovuta a una patologia – lascia una sorta d’impronta indelebile sul Dna di queste cellule, presenti nel sistema nervoso e deputate a suscitare una risposta immunitaria.
Quest’impronta è “indelebile” nel senso che persiste anche quando ne è cessata la causa – ossia il danno o l’infiammazione –: proprio ciò che avviene quando il dolore, cronicizzandosi, diventa indipendente dalla propria causa nocicettiva e diviene pertanto una malattia autonoma.
Il Gazzettino