VENEZIA E’ soprattutto la forza espressiva della riscoperta di repertori antichi ad aver fatto decollare le emozioni in piazza San Marco. ...
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VENEZIA E’ soprattutto la forza espressiva della riscoperta di repertori antichi ad aver fatto decollare le emozioni in piazza San Marco.
La proposta dei Carmina Burana, tratti dalla riuscita esperienza di Carl Orff, si è sposata con impressionante naturalezza con il cuore storico di Venezia tornato per l’occasione a riproporre eventi di livello internazionale. L’orchestra e il coro della Fenice, in questo caso con l’aggiunta nella parte finale dei Piccoli cantori veneziani, hanno colto nel segno con un concerto che, seppur legato ad alcune tematiche arcaiche, ha rimesso al centro del discorso l’essenza stessa della musica. Da una parte accenti gregoriani, dall’altra una spinta più attuale dove le voci hanno avuto un ruolo decisivo.
Su tutto spicca il lavoro fatto dal direttore Fabio Luisi che è riuscito a mantenere costante la tensione delle varie pagine storiche con assoluta determinazione e piglio.
Naturale, quindi, che il sovrintendente Fortunato Ortombina, alla luce di questo successo, ora pensi ad un appuntamento annuale fisso a luglio sempre in piazza.
Per la città di Venezia, quindi, un appuntamento sentito e di spessore in una stagione estiva in cui, a parte appunto la Fenice, molte delle star internazionali sono invece ospiti di rassegne e tour in città (come Vicenza, Marostica, Ravenna, Udine, Ferrara e Padova solo per citarne alcune) che anni fa avevano un ruolo di secondo piano nel panorama nazionale.
Il Gazzettino