69 Berlinale, giorno 1. Solite storie americane il fascino arriva dalla steppa della Mongolia

69 Berlinale, giorno 1. Solite storie americane il fascino arriva dalla steppa della Mongolia
Inizia la Berlinale, con un film facilmente dimenticabile, ma ampiamente preventivato. Il primo giorno attraversato da grandi silenzi in grandi spazi e troppe parole in piccoli...

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Inizia la Berlinale, con un film facilmente dimenticabile, ma ampiamente preventivato. Il primo giorno attraversato da grandi silenzi in grandi spazi e troppe parole in piccoli ambienti.


THE KINDNESS OF STRANGERS di Lone Scherfig (Concorso) – Una donna fugge di notte da casa, portandosi i due bambini e abbandonando il marito poliziotto. A New York girovaga per la città, in cerca di cibo e rifugio. Nel frattempo incontra Marc, appena tornato in libertà, il suo avvocato John e l’infermiera Alice, che cerca di aiutare il prossimo. E un ristorante russo diventa il centro del racconto. Il film d’apertura firmato da Lone Scherfig viaggia in mezzo a storie dolorose, ma sceglie la strada più facile, restando in quella soffice superficie dove ogni asprezza viene mitigata da uno sguardo conciliante e timoroso. Così il film ecumenico sperpera anche il tema principale che è la ricerca del bene, in modo quasi ossessivo, nel riceverlo e nel farlo. Ma i protagonisti sono figurine dentro a cliché narrativi stanchi e risaputi. Voto: 4.
FOURTEEN di Dan Sallitt (Forum)
– Mara e Jo sono due amiche che si frequentano dall’adolescenza. Sono diverse, ma entrambe hanno problemi, soprattutto Jo, che si abbandona all’alcool e ha pulsioni autopunitive. Il film analizza il loro rapporto, nell’arco di diversi anni, fino al tragico epilogo. Un film sull’amicizia ma anche sul modo doloroso di affrontarla, molto verboso, quasi sempre in interni, in lunghe sequenze statiche. Cinema della parola. Voto: 6,5.

ÖNDÖG di Wang Quan’an (Concorso)
– Il regista cinese affronta lo spazio infinito nella steppa della Mongolia, partendo dal ritrovamento di un cadavere di una donna nudo, abbandonato nella notte e proseguendo con una mandriana che prima decide di offrirsi al poliziotto che sorveglia il cadavere dai lupi, in attesa che possa essere prelevato, e poi rimane incinta. Un film curioso e bello, quasi senza parole: vivere e morire nel deserto, tra momenti surreali, civiltà lontane e orgoglio femminile. Voto: 7.
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Il Gazzettino