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L’invasione è arrivata a colpire (quasi) tutti i quartieri della Capitale. La Vespa Orientalis non fa di certo sconti a nessuno e complice l’ondata di caldo anomalo (con picchi di 35 gradi) continua a nidificare all’interno delle case romane. Seminando terrore tra i residenti, spaventati per la presenza massiccia dell’insetto peraltro molto aggressivo e velenoso. Due giorni fa, nel quartiere San Giovanni, nell’appartamento di una signora, non è stato sufficiente spruzzare il veleno all’esterno della finestra per scacciar via quei fastidiosissimi imenotteri. Il problema non era del tutto risolto: le vespe erano ancora lì - minacciose - a tal punto che la donna non poteva più entrare nella stanza ed aprire la finestra. «Un nido davvero enorme. Il più grande della stagione 2023», lo ha definito a “Il Messaggero”, l’esperto Andrea Lunerti chiamato per mettere in sicurezza l’intera abitazione. «Ma l’emergenza non possiamo dichiararla conclusa», aggiunge. «Siamo nel picco più assoluto e questa settimana e l’inizio della prossima rappresentano il momento in cui le vespe si riproducono. Quindi - avverte l’etologo - è necessario segnalare la presenza di colonie perché non possiamo più perdere l’occasione di neutralizzarle».
Vespa Orientalis in un appartamento nel quartiere San Giovanni
Una ditta di disinfestazione aveva provato ad allontanare quel gruppetto di (almeno) 900 vespe da un appartamento, all’ottavo piano, di un palazzo nel quartiere San Giovanni.
Vespa Orientalis, continua l'emergenza a Roma
I primi nidi di Orientalis nella Capitale sono stati scovati alla fine di giugno e, ad oggi, sono state numerose le segnalazioni con richieste di intervento per allontanare gli insetti non solamente dalle case, ma anche dai giardini e altre aree pubbliche nel centro della città. «Riceviamo 50 chiamate al giorno» osserva Lunerti. «Non tutte sono destinate all’intervento di rimozione della colonia. Spesso sono telefonate di consulenza ( e conforto) per spiegare alle persone - giustamente terrorizzate - le misure e i comportamenti da adottare per proteggersi e scongiurare eventuali attacchi di massa». L’allarme Orientalis, a Roma, sembrerebbe ancora vivo. «Stiamo assistendo a un successo nella riproduzione di questi insetti: l’assenza di piogge e l’innalzamento delle temperature permette alle Regine di sopravvivere allo sfarfallamento. L’arrivo del freddo - conclude Lunerti - avrebbe sicuramente controllato in maniera significativa la loro espansione».
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