Tartaruga marina deposita 87 uova in spiaggia campana

Uova di tartaruga
ASCEA - . Sceglie una spiaggia della marina di Ascea, si allontana dal mare, percorre circa sei metri, scava un fosso, deposita 87 uova e ritorna in acqua. Si tratta di una...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ASCEA - . Sceglie una spiaggia della marina di Ascea, si allontana dal mare, percorre circa sei metri, scava un fosso, deposita 87 uova e ritorna in acqua. Si tratta di una tartaruga marina Caretta Caretta che nella notte ha nidificato lungo le coste del Cilento.




A segnalare l’accaduto alla Capitaneria di porto e girare un video del tenero evento è stato un cittadino, Matteo Di Domenico, che ha fatto scattare l’allarme. Arrivati subito sul luogo gli operatori del centro di recupero tartarughe marine della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, di cui è responsabile Sandra Hochscheid.



«Dopo avere verificato l’effettiva presenza delle uova – spiega Fulvio Maffucci, della stazione zoologica – e misurato la distanza dalla linea della battigia abbiamo deciso di spostare il nido a causa dell’eccessiva vicinanza al mare. Un’inondazione avrebbe potuto causare la morte di tutti gli embrioni. Abbiamo scelto una zona con caratteristiche granulometriche simili a quelle del nido ma distante 32 metri dalla riva. E’ un’operazione delicata perché devono essere rispettate posizione e popolarità delle uova».



Potrebbe essere la stessa tartaruga che due settimane fa è salita su una spiaggia di Marina di Camerota per nidificare ma che, poi, ha rinunciato.

Oggi si terrà una riunione a cui parteciperanno operatori dell’Anton Dohrn, assessore all’ambiente Valentina Pica, Legambiente, Enpa e altre associazioni di categoria durante la quale verranno stabilite le modalità per proteggere l’area. «La schiusa potrebbe avvenire entro la metà di settembre – continua Maffucci – e fino a quella data è necessario monitorare costantemente la zona». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino