Le crudeli immagini parlano da sole. Raccontano dell'ennesimo episodio di sevizie a un animale che ha visto protagonisti alcuni uomini e un povero squalo, ucciso...
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E' mattina e la riva è punteggiata di persone e pescatori che, nonostante le nuvole, si godono quell'angolo di paradiso. Improvvisamente, qualcuno si accorge che in acqua, a poche decine di metri dalla riva, c'è uno squalo. La pinna, inconfondibile, che fende le onde, però si muove in modo strano. Tanto che lo squalo, un mako di un paio di metri, sembra essere in difficoltà e continua ad avvicinarsi pericolosamente al bagnasciuga. A quel punto, un piccolo drappello di curiosi si avvicina. Forse vogliono tentare di allontanarlo o, magari, provare addirittura a salvarlo dallo spiaggiamento. D'altronde, lo squalo mako, è considerato specie vulnerabile. Perderlo sarebbe un grave danno per l'ecosistema marino.
E invece, niente di tutto questo accade, anzi. Dapprima con una certa cautela, avvicinare uno squalo di quella taglia, seppure stremato, è senza dubbio rischioso, poi senza più scrupolo alcuno, come documentato dalle tristi immagini diffuse dall'organizzazione ambientalista Ocean Defender Brasil, due uomini si fanno coraggio e lo prendono per la coda cominciando a tirarlo a forza dalla parte sbagliata. Sì perchè, incomprensibilmente, i due trascinano il pesce a secco, sempre più lontano da quell'acqua che poteva significare la salvezza del povero squalo. Da quel momento in poi, non rimane che aspettare. Aspettare la morte dello squalo con in sottofondo le risate dell'autore del filmato che aggiungono crudeltà a crudeltà. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino