Una statua ad Angelo, il cane che morì torturato e impiccato

Una statua ad Angelo, il cane che morì torturato e impiccato
La città di Roma dedica una statua al cane Angelo, un povero cane randagio che l'anno scorso venne impiccato, seviziato e poi finito a colpi di badile sul muso da...

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La città di Roma dedica una statua al cane Angelo, un povero cane randagio che l'anno scorso venne impiccato, seviziato e poi finito a colpi di badile sul muso da quattro adolescenti di San Gineto, un paesino in provincia di Cosenza. Quel bastardino dagli occhi buoni è diventato l'emblema di una diffusa campagna contro i maltrattamenti agli animali. 


Sarà inaugurata sabato 21 gennaio alle ore 11.30 a Roma nel parco Ravizza del quartiere Monteverde (largo Alessandrina Ravizza) una statua dedicata al povero cane Angelo, su iniziativa di alcuni volontari e dell’associazione “La Vela d’Oro” che hanno raccolto i fondi per realizzare l’opera di bronzo dell’artista Alessandro Di Cola, approvata da Roma Capitale-Municipio XII.

Gli ideatori deliniziativa vogliono sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto della "vita animale e umana e alla sana educazione affinché non vinca sempre la cultura della violenza e della morte".

Il caso del cane Angelo ha suscitato orrore nell’opinione pubblica per l’efferata cattiveria di un gruppo di 4 giovani che ha torturato il povero cane. Il filmato ripreso dai quattro ragazzi e da loro diffuso nel web, ha indotto i promotori dell’iniziativa a sensibilizzare le Istituzioni affinché si inaspriscano le pene per coloro che compiono questi crimini. In Italia, rispetto ad altri paesi europei, le pene per il maltrattamento degli animali, secondo la legge 189 del 2004 che integra l’art. 727 del Codice Penale, prevede da 3 a 18 mesi di carcere o un’ammenda pecuniaria da 5 a 30 mila euro. In altri Paesi le pene sono più severe e, nei casi più gravi, l’arresto non è commutabile con pena pecuniaria.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino