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Alzi la mano chi non ha mai visto un pesciolino rosso dentro una minuscola boccia di vetro nelle fiere o al luna park. Tristi e malandati, per vincerli bastava riuscire a centrare quel vasetto di vetro con la pallina e quel pesce sarebbe stato tuo. Così, per la felicità del bambinetto di turno, ecco il premio. Rinchiuso in un sacchetto di plastica con quel goccio d'acqua "che tanto fino a casa ci arriva", nove su dieci sarebbe finito in cucina o sul tavolo del salotto. E poi la raccomandaziione: bisognava cambiargli l'acqua un paio di volte alla settimana, un pizzico di mangime e il gioco era fatto.
Pesci rossi vivi usati come centrotavola nel bar: la protesta delle associazioni
Pesci rossi, perché non bisogna liberarli nei laghi
Già, e poi? Già perché dopo un poco, quel pesce che non parla e non fa versi, annoia.
Lo sanno bene le autorità della città americana di Burnsville, in Minnesota che, nei giorni scorsi e a riguardo, hanno lanciato un accprato appello ai possessori di pesci rossi della Contea di Dakota: "Per favore, scrivono, non rilasciate il vostro pesce rosso nei laghi o negli stagni. Può crescere più di quanto si possa pensare e creare grossi problemi all'habitat. Come accaduto nel lago Keller". A corredo del comunicato, alcune immagini di pesci rossi rilasciati nel lago e cresciuti molto più del dovuto. Povero pesciolino rosso. Non è certo colpa sua se l'uomo continua a trattarlo come fosse un pupazzo di pelouche.
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Il Gazzettino