Alzi la mano chi non ha mai visto un pesciolino rosso dentro una minuscola boccia di vetro nelle fiere o al luna park.
Pesci rossi vivi usati come centrotavola nel bar: la protesta delle associazioni
Pesci rossi, perché non bisogna liberarli nei laghi
Già, e poi? Già perché dopo un poco, quel pesce che non parla e non fa versi, annoia. E allora che si fa? Nella migliore delle ipotesi, se non direttamente nello scarico del water close, quel pesciolino rosso finisce in uno stagno o al lago. Soluzioni sbagliate e pericolose per tutti. Per il pesciolino rosso abituato ad una boccia di vetro e al mangime che, ammesso riesca a sopravvivere, si troverebbe in un mondo sconosciuto. Per il nuovo habitat violato dove, l'ex pesciolino di casa crescerebbe a dismisura nutrendosi di tutto ciò che gli capita a tiro. Per non parlare dei parassiti sviluppati in cattività. Insomma una vera calamità.
Lo sanno bene le autorità della città americana di Burnsville, in Minnesota che, nei giorni scorsi e a riguardo, hanno lanciato un accprato appello ai possessori di pesci rossi della Contea di Dakota: "Per favore, scrivono, non rilasciate il vostro pesce rosso nei laghi o negli stagni. Può crescere più di quanto si possa pensare e creare grossi problemi all'habitat. Come accaduto nel lago Keller". A corredo del comunicato, alcune immagini di pesci rossi rilasciati nel lago e cresciuti molto più del dovuto. Povero pesciolino rosso. Non è certo colpa sua se l'uomo continua a trattarlo come fosse un pupazzo di pelouche.