L'Ucraina privatizza anche i cavalli

L'Ucraina privatizza anche i cavalli
KIEV - E' partita la corsa alle privatizzazioni del Governo ucraino, che intende collocare sul mercato circa 340 aziende statali nei prossimi mesi, nel rispetto di un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
KIEV - E' partita la corsa alle privatizzazioni del Governo ucraino, che intende collocare sul mercato circa 340 aziende statali nei prossimi mesi, nel rispetto di un programma ampio ed ambizioso e con il quale i funzionari statali sperano di ridurre l'inefficienza finanziaria, ponendo un freno ai miliardi di dollari di perdite e portare di fatto un duro colpo alla corruzione dilagante.




I responsabili del programma di privatizzazioni hanno fissato un obiettivo finale di vendere le oltre 2.000 imprese appartenenti al governo, lasciando solo 15-20 imprese, ritenute strategiche, sotto il controllo delle stato, come le ferrovie e le principali utilities. Il programma vedrà una serie di aziende vendute in blocco, mediante un'asta, tra cui le centrali elettriche e grosse imprese agricole, che interesseranno oltre un milione di persone che vi lavorano, oltreché un numero imprecisato di località dove sono dislocate.



Elencati sull'agenda di Kiev anche 1.000 cavalli, che vengono tenuti in 11 aziende agricole di proprietà dello Stato. La più famosa di queste è l'allevamento di cavalli Dibrivsky, oltre 200 chilometri ad est di Kiev. Nell'azienda si trovano 270 cavalli, delle razze più apprezzate nel panorama mondiale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino