Doccia fredda da Penati (Atlante):
«Costi personale troppo elevati»

Venerdì 14 Ottobre 2016
Alessandro Penati

MILANO - Doccia fredda sul problema esuberi in Popolare Vicenza e Veneto Banca. Dopo il dibattito sui possibili licenziamenti, è Alessandro Penati, presidente di Quaestio Sgr, società che gestisce Atlante, il fondo azionista delle due banche venete, a mettere una parola molto dura sui costi del personale: «Saranno i cda di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca a decidere sui tagli al personale, ma i cost/income ratio (rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione, ndr) dei due istituti sono troppo elevati e insostenibili». A margine di un convegno all'Università Cattolica di Milano, Penati ha spiegato che «il cost/income ratio di una è al 103% e dell'altra al 97%. Non so cosa dire: una banca con quel cost/income ratio non può reggere». A chi gli chiedeva di pesanti tagli al personale Penati ha spiegato che «questo non dipende da me. Dipenderà dai cda, ci sarà un piano e ci stanno lavorando.

Io faccio l'azionista».

«Con il nostro intervento le condizioni di liquidità di Veneto Banca e Popolare di Vicenza si sono stabilizzate, anzi stanno già recuperando». Così il presidente Alessandro Penati ha replicato all'allarme di Moody's secondo cui l'eventuale vittoria del No al referendum del 4 dicembre creerebbe problemi all'aumento di capitale di Mps e alle ricapitalizzazioni che Carige e le banche venete potrebbero essere costrette a lanciare su richiesta della Bce. «Moody's ci ha creato un problema, perché ha detto che tutte le banche che curiamo sono a rischio resolution se passa il No. Ora ci tocca dire che il funding plan al 2017 è a posto» spiega Penati ribadendo che «non c'è preoccupazione» perché «la posizione di liquidità è tranquilla, è il minore dei problemi, anzi non è un problema»

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