Nasce la Consulta per integrazione
di profughi e migranti

Venerdì 4 Marzo 2016 di Vittorino Bernardi
I componenti la Consulta per l'integrazione
THIENE – Per contrastare la paura verso l’immigrato e il profugo nasce domani in città, sabato 5 marzo, la “Consulta per l’integrazione”. Alle 17 all’auditorium Fonato Città di Thiene di via Carlo del Prete si presenterà il nuovo organismo multiculturale voluto dall’amministrazione comunale per abbattere steccati e paure verso lo straniero. Nata dopo un lungo e attento lavoro compiuto sul territorio per conoscere le comunità di immigrati presenti e le nuove associazioni che hanno preso vita negli ultimi anni, la “Consulta per l’integrazione” ha l’obiettivo di favorire il dialogo e l’integrazione dei cittadini stranieri (all’anagrafe sono il 15% della popolazione residente) nel tessuto sociale thienese. I componenti della consulta, presidente è l’albanese Eugen Koka, sono una ventina, compresi l’assessore comunale al sociale e famiglia Maurizio Fanton e i presidenti delle associazioni Averroè, Il Futuro, Ghanaian Nationals Associations, Donne Insieme, Bangladesh per la Pace e Kozatskyy. “Dialogare e imparare a conoscersi e conseguentemente a rispettarsi deve essere - il giudizio del sindaco Giovanni Casarotto - il principio ispiratore della Consulta, così come pure quello di conoscere e rispettare le regole del Paese ospitante, senza con ciò rinunciare alle proprie tradizioni”. Ad affiancare il progetto della Consulta si sono impegnate numerose realtà e associazioni thienesi: Vicariato di Thiene, Asa, Auser, Focolarini e Comunità di Sant’Egidio che hanno attivato percorsi di riflessione, incontro e opportunità di apprendimento della lingua italiana nei confronti dei migranti. “La Consulta affronta un lavoro molto importante e delicato, perché – il giudizio dell’assessore Maurizio Fanton - consente di avere un quadro più preciso dei cittadini stranieri che vivono a Thiene e quindi rende possibile l’attivazione di contatti e conoscenze reciproche, cose necessari per iniziare un serio percorso di integrazione”. 
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