Mezzaselva scandalo, Regione nega
apertura degenze: sindaco fa causa
Il tar dice sì ai privati, Venezia tace

Venerdì 29 Gennaio 2016 di Stefania Longhini
Mezzaselva scandalo, Regione nega apertura degenze: sindaco fa causa Il tar dice sì ai privati, Venezia tace

ROANA - Continua lo scandalo dell'Istituto di Mezzaselva. A qualche mese dalla favorevole sentenza del Tar nel ricorso contro la Regione presentato dai gestori della struttura, la società Progetto 33, per non aver visto ancora riconosciuto il permesso ad attivare le degenze, al Nirem (Nuovo Istituto Riabilitativo Elioterapico di Mezzaselva) nulla si è ancora sbloccato.

La situazione ha dell’incredibile: non solo non si è potuto partire con la piena attività dell’azienda, ma, con un grande paradosso: con una delibera in materia sanitaria approvata a fine dicembre e pubblicata sul Bur di metà gennaio, la Regione sembra voler complicare sempre più le cose. Il Comune di Roana, a questo punto, dopo aver pazientato per mesi, si dice pronto ad entrare a sua volta in causa con la Regione per ottenere finalmente un atto dovuto e non più procrastinabile.

Il sindaco Valentino Frigo e la struttura ospedaliera


«Qui ci troviamo bastonati senza nemmeno sapere il perché - dice il sindaco di Roana Valentino Frigo – nessuno ci ha ancora spiegato i motivi per cui siamo giunti a questo punto. A Mezzaselva tutto è pronto ormai da tempo per dare il via anche all’attività di degenza oltre che ambulatoriale, ma non si riesce a sbrogliare la situazione. Credevamo che con la sentenza del Tar tutto fosse stato finalmente messo nero su bianco ma pare che non sia così. La totale mancanza di attenzione della Regione per questo grosso problema, anzi la sua ostinazione nel continuare a negare l’apertura totale di Mezzaselva è uno dei motivi che hanno portato alle dimissioni del vicesindaco e assessore Luigi Martello ed ora minaccia di farlo anche l’assessore alle politiche sociali Nevio Schivo».

E proprio Nevio Schivo sottolinea come da sei mesi si attende il sì dalla Regione e da ben 3 mesi si aspetta di avere un incontro diretto con l’assessore alla sanità Luca Coletto che finora è sempre stato negato. «Davvero non sappiamo darci spiegazioni – dice Schivo – con il grande impegno di Progetto 33 è stata tolta una castagna dal fuoco all’Ulss 3 che doveva continuare a pagare le spese di mantenimento di quella che dal 2004, anno della chiusura dell’Istituto Riabilitativo, era diventata una cattedrale nel deserto. Se si continua con questi ingiustificati dinieghi ci si troverà davvero con una grande cattedrale nel deserto che non verrà mai più riaperta. Una grande vergogna per la nostra regione che in questa struttura nel 2002 aveva investito 22 miliardi di lire. Non va poi dimenticato che con la piena attività del Nirem qui si andrebbero a creare 70 posti di lavoro: una vera manna in questo periodo di grande crisi».

Interessata dagli amministratori di Roana, l’assessore regionale Elena Donazzan afferma come Mezzaselva effettivamente rappresenti una spina nel fianco della Regione: «Ci siamo ingarbugliati un po’ tutti – dice – e la vicenda sta assumendo toni di esasperazione. Mezzaselva può essere un’opportunità per questo territorio perché è un’iniziativa di sanità privata ben definita che quindi non vada in concorrenza con il pubblico e che non gravi sulle finanze pubbliche deve essere vista con favore, per altro con un’ipotesi di attivazione di posti di lavoro significativa dall’altra però ci sono state nell’iter e nelle procedure delle situazioni ingarbugliate e problematiche che potrebbero assumere dei risvolti giudiziari. Quindi la Regione, per tutelarsi, ha preferito rallentare e fare le opportune verifiche. Però si deve partire dal presupposto che il territorio, su questa questione come su altre, con la Regione deve dialogare e la Regione deve dialogare col territorio».

Che prospettive ci sono dunque per risolvere la questione? «Auspico un incontro tra l’assessore alla sanità e il sindaco di Roana, per il quale mi faccio parte attiva.
Dobbiamo sederci ad un tavolo e chiarire. Siamo infondo dalla stessa parte, tutti abbiamo a cuore che ci siano posti di lavoro, che ci siano investimenti sull’Altopiano e che tutto sia a norma di legge».

Ultimo aggiornamento: 14:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA