BASSANO - Perché così tanti pedoni vengono investiti sulle strisce? Perché i pedoni non percepiscono né il diritto ad attraversare né tanto meno la sicurezza di farlo? Stando alle statistiche, secondo gli ultimi dati disponibili nel 2015, in Italia circa il 17 per cento di tutte le vittime della strada è rappresentato da pedoni, di cui quasi un terzo di chi viene investito, al momento dell’incidente è sulle strisce pedonali. Eppure il codice della strada (articolo 191) è chiaro: se il traffico non è regolato da agenti o da semafori, i conducenti devono fermarsi quando i pedoni transitano sugli attraversamenti pedonali. E devono anche dar loro la precedenza, rallentando e all'occorrenza fermandosi, quando si accingono ad attraversare. La distrazione da telefonino ultimamente è una delle cause principali di questo tipo di incidenti, che purtroppo molto spesso sono mortali. Ma non solo.
Secondo Giacomo Bigolin, padre di quattro figli che ogni giorno attraversano le strade, fondatore del progetto Dontcrossme (presentato oggi, 7 giugno, al Caffè dei Libri di Bassano alla presenza del sindaco Riccardo Poletto) in Italia è anche una mentalità: «Non è “figo” fermarsi, è da “sfigati”. E se lo facessimo diventare “figo”?». Da questa idea tre anni fa - con l’aiuto di Roberto Lanaro, Giuseppe Padovan, Giampaolo Gasparotto e Charla Caponi - è nato Dontcrossme con l’obiettivo di sensibilizzare al rispetto dei pedoni. «Inizialmente pensavamo di partire sensibilizzando i bambini a stare attenti, poi ci siamo concentrati sul vero problema: la mentalità degli automobilisti. Ed ora si sta creando una “comunità” sempre più numerosa ed affiatata, attenta a segnalare, ad esempio, le situazioni spiacevoli di questo tipo, o strisce pedonali poco visibili, diffondendo con noi il rispetto dei pedoni anche con i nostri loghi attaccati sulle auto e le nostre magliette, acquistabili dal nostro sito internet». Lo slogan del progetto è «Se ti fermi la rivoluzione inizia», dove per “rivoluzione” si intende concepire la strada davvero come luogo dove tutti - automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni - possono muoversi in libertà, ma con reciproco rispetto.
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