Ponte Vecchio, Poletto: autunno a
rischio, urgenti interventi preventivi

Mercoledì 17 Agosto 2016 di Elena Ferrarese
Ponte Vecchio, Poletto: autunno a rischio, urgenti interventi preventivi

BASSANO DEL GRAPPA - Ieri in Comune la giunta ha fatto il punto della situazione riguardo alle condizioni di “salute” del Ponte degli Alpini ed è arrivata alla conclusione che il ponte non è in fase di crollo, ma non si può affrontare l’autunno con disinvoltura. 

Si è preso atto degli ultimi interventi di questa estate. Tra questi, la nuova ispezione del 16 giugno, da cui grazie ai sommozzatori tra il 9 e il 10 luglio è stata messa in opera la puntellazione (in foto) di dieci martinetti ad olio (pistoni che poggiano sul letto del fiume e aiutano le travi orizzontali, deteriorate, a sostenere il peso della struttura). Ma ci si è soffermati anche sullo studio su carta preso in carico dall’Università di Padova sui tempi massimi d’intervento per evitare l’emergenza.

Le condizioni del manufatto: puntellato così

 

«Ormai - spiega il sindaco Riccardo Poletto - la finestra estiva (per i lavori nell’intervallo di tempo tra giugno e settembre) è chiusa. La prossima finestra aperta è da gennaio ad aprile. Se anche la sentenza del Tar, interpellata il 6 luglio scorso, dovesse arrivare domani, non c’è  più la possibilità, come limiti di tempo, di poter mettere in secca il fiume, andare in alveo e fare quello che andava fatto. Per cui abbiamo dato mandato all’area lavori pubblici di valutare al più presto se e quali interventi vanno messi in atto prima delle possibili piene autunnali. Si deve capire se sia necessario e opportuno fare ulteriori monitoraggi, con sensori che diano indicazioni su ogni possibile cedimento e inclinazione, se sia possibile anticipare alcune fasi di lavoro già in contratto, o ancora se siano necessari ulteriori interventi extra contratto. Abbiamo quindi chiesto loro di darci delle ipotesi percorribili per decidere cosa fare in vista dell’autunno». 

«Certo è - continua Poletto - che qualcosa si dovrà fare sia (e prima di tutto) per l’incolumità delle persone (ho già firmato un’ordinanza per cui il ponte si chiude nel caso venga superata la soglia idrometrica del Brenta ritenuta pericolosa), ma anche per salvare il Ponte Vecchio, che è un monumento d’importanza internazionale e non possiamo permetterci di sperare nella fortuna o di affidarci agli storici dell’anno scorso. Probabilmente, anche se non possiamo esserne certi adesso, ci saranno dei costi aggiuntivi, ma va fatto tutto il possibile per garantire la massima sicurezza. In caso di somma urgenza, comunque, la legge prevede l’incarico diretto per i lavori: una volta individuati gli interventi necessari, si valuteranno le ditte che sono in grado di sostenerli e i loro prezzi di mercato».

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