Nuove lungaggini, mancano documenti e si studiano altri tipi d'intervento

Giovedì 2 Febbraio 2017 di Elena Ferrarese
Il sindaco Poletto e il Ponte: una rinvio story

BASSANO - «Il 2017 sarà l’anno delle azioni, a cominciare dal restauro del Ponte degli Alpini che, posso dire con certezza, partirà entro fine gennaio» dichiarava con serenità il 21 dicembre scorso il sindaco Riccardo Poletto, alla vigilia del contratto con la Nico Vardanega, firmato poi ufficialmente il 17 gennaio. Oggi, 2 febbraio, alle 12, senza nascondere preoccupazione e consapevolezza della delusione, del patimento e dell’apprensione dei cittadini, e dopo giorni di silenzio stampa, il sindaco ha voluto far sentire di nuovo la sua voce su questa faccenda: «Dobbiamo partire, non c’è tempo da perdere. Si deve sapere che, fosse per noi, il restauro potrebbe cominciare oggi stesso: siamo in grado di affidare il cantiere all’istante da tempo. Ma purtroppo stiamo ancora aspettando integrazioni documentarie, in modo particolare sul piano della sicurezza, da parte della Vardanega: le stiamo col fiato sul collo perché parta prima possibile». 

Ma c’è qualcos’altro ancora che potrebbe ulteriormente rimandare i tempi di partenza del cantiere del restauro del ponte: «Da Vardanega - continua Poletto - è venuta alla luce un’ipotesi di andare in alveo e mettere in secca il fiume in altra maniera (scendendo in alveo soltanto da sud e creando un percorso in fiume di scatolari in cemento armato al cui interno l’acqua può defluire). Noi non siamo contrari alla proposta, pur non avendo ancora ricevuto nulla di firmato e protocollato. Ma tutto va valutato rispetto a due binari molto chiari: quello amministrativo, legato al codice degli appalti, e quello tecnico, per cui servono valutazioni tecniche precise ed autorizzazioni». In altre parole: tempo, ancora tempo

Ultimo aggiornamento: 16:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA