VALBRENTA - Troppe parole, pochi fatti e nessuna certezza sulla Nuova Valsugana. Da troppo tempo è calato un assordante e preoccupante silenzio sul problema della viabilità in Valbrenta, appena turbato dalla mozione presentata in consiglio dell’Unione Montana dal Movimento 5 Stelle che, per il momento almeno, ha smosso le acque stagnanti, ma non ha innescato i provvedimenti concreti che tutti si attendevano.
La reazione, almeno dai diretti interessati, quelli che i disagi ed i pericoli della SS. 47 sono da anni costretti a subirli, però, non si è fatta attendere.
“Della superstrada Valsugana si parla da oltre 50 anni senza nessuna soluzione - ricorda Lino Borsa, ex consigliere di minoranza del comune di San Nazario, quello più direttamente coinvolto dal problema della viabilità. - Tutti parlano e tutti sono schierati sul binario del non fare”. Ne parlano “Solagna e Cismon che il problema lo vivono abbastanza marginalmente; Campolongo che la statale la vede quasi con il binocolo; Valstagna che si preoccupa degli indici di inquinamento all’uscita delle gallerie, ma non si lamenta per il traffico estivo dirottato nel suo comune. Intanto Carpané (dove abita il consigliere, ndr), in comune di San Nazario, soffocata dal traffico della statale, deve da tantissimi anni sopportare il pedaggio dell’inquinamento, della rumorosità e dei continui pericoli di incidenti”.
Borsa non tralascia neppure il riferimento del M5S alle conseguenze dello spopolamento della Valle in caso di realizzazione della Nuova Valsugana. “Sono convinto che il problema sia da attribuire ad altre cause, quali la mancanza di posti di lavoro, la proliferazione di supermercati, la denatalità e soprattutto l’inquinamento dei paesi, invivibili per il traffico che ci opprime. Perché tutte le case lungo la statale, da contrada Merlo a Carpané, sono abbandonate e si stanno trasformando in ruderi e nessuno le vuole acquistare? Se va bene così, lasciamo questa strada per altri 100 anni!”. Un sollecito ad intervenire è stato inoltrato al sindaco di San Nazario Ermando Bombieri e alla capogruppo della minoranza Elena Scotton.
La reazione, almeno dai diretti interessati, quelli che i disagi ed i pericoli della SS. 47 sono da anni costretti a subirli, però, non si è fatta attendere.
“Della superstrada Valsugana si parla da oltre 50 anni senza nessuna soluzione - ricorda Lino Borsa, ex consigliere di minoranza del comune di San Nazario, quello più direttamente coinvolto dal problema della viabilità. - Tutti parlano e tutti sono schierati sul binario del non fare”. Ne parlano “Solagna e Cismon che il problema lo vivono abbastanza marginalmente; Campolongo che la statale la vede quasi con il binocolo; Valstagna che si preoccupa degli indici di inquinamento all’uscita delle gallerie, ma non si lamenta per il traffico estivo dirottato nel suo comune. Intanto Carpané (dove abita il consigliere, ndr), in comune di San Nazario, soffocata dal traffico della statale, deve da tantissimi anni sopportare il pedaggio dell’inquinamento, della rumorosità e dei continui pericoli di incidenti”.
Borsa non tralascia neppure il riferimento del M5S alle conseguenze dello spopolamento della Valle in caso di realizzazione della Nuova Valsugana. “Sono convinto che il problema sia da attribuire ad altre cause, quali la mancanza di posti di lavoro, la proliferazione di supermercati, la denatalità e soprattutto l’inquinamento dei paesi, invivibili per il traffico che ci opprime. Perché tutte le case lungo la statale, da contrada Merlo a Carpané, sono abbandonate e si stanno trasformando in ruderi e nessuno le vuole acquistare? Se va bene così, lasciamo questa strada per altri 100 anni!”. Un sollecito ad intervenire è stato inoltrato al sindaco di San Nazario Ermando Bombieri e alla capogruppo della minoranza Elena Scotton.
