Rovigo. Po e Adige sono pieni di plastica: il Grande fiume trasporta fino a 38 mila rifiuti ogni ora

Si tratta di frammenti di plastica, shopper per la spesa, bottiglie per bevande e prodotti per il corpo

Martedì 28 Novembre 2023 di Francesco Campi
L'argine del Po

ROVIGO - D'estate il Po trasportava ogni ora fino a 38mila rifiuti con dimensioni superiori ai 2,5 centimetri. Legno lavorato, carta e cartone, oggetti e frammenti metallici. Ma l'83% è plastica, quindi 30mila pezzi di plastica l'ora. E di questa plastica, il 65,8% sono oggetti monouso. Il 3% oggetti o contenitori relativi al settore agricolo, il 3% a cura e igiene personale, come confezioni di creme e bagnoschiuma, il 2% di materiali relativi al settore edile e alle costruzioni, mentre oltre un quarto, il 25%, al consumo di cibo: contenitori e confezioni di prodotti alimentari, bottiglie e bottigliette di bevande. Se ancora servisse capire come mai ci sono problemi di inquinamento nei mari di tutto il pianeta, un'ulteriore risposta arriva dal monitoraggio dei macro rifiuti galleggianti su 12 fiumi in Italia realizzato dall'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che è durato 12 mesi e che è stato svolto in collaborazione con la Fondazione Sviluppo sostenibile e Nauta srl. Oltre al Po, a interessare il Polesine c'è anche un secondo fiume fra i 12 monitorati: l'Adige. In questo caso, il numero di oggetti trasportati ogni ora è più basso, fino a 15mila, ma la percentuale di plastica sale al 100% e quella di prodotti di plastica monouso all'86,7%. In particolare, il 17% relativo al consumo di cibi o bevande. D'inverno, però, sale al 55% la quota di oggetti relativi al settore agricolo. L'Adige, si spiega nell'analisi, «è stato monitorato da ponte dalla stazione di osservazione in località Cavarzere.

Sono state eseguite 20 sessioni di osservazione, 5 per ogni stagione, su metà larghezza dell'alveo, divisa in due strisce di 25 metri. In tutte le stagioni è stato riscontrato un intenso trasporto di materiale naturale, tra cui numerosi rami. Per quanto riguarda il litter, sono stati osservati soprattutto materiali plastici, in prevalenza frammenti e in misura minore oggetti interi quali shopper per la spesa, tappi e bottiglie di plastica per bevande. Non sono stati rilevati attrezzi da pesca contenenti plastica».

Il Grande fiume inquinato dalla plastica

Per quanto riguarda il Po, invece, la stazione di osservazione è stata al ponte sul Po di Venezia a Porto Tolle, dove il fiume è largo circa 300 metri. «Il monitoraggio ha interessato la metà dell'alveo, che è stato suddiviso nella prima sessione di osservazione di giugno 2022 in 3 strisce da 50 metri e successivamente in 6 strisce da 25 metri. Fatta eccezione per la stagione estiva, è stato riscontrato il passaggio di oggetti appartenenti solo alla categoria di polimeri artificiali, prevalentemente frammenti di plastica, shopper per la spesa, bottiglie per bevande e prodotti per il corpo. Per la maggior parte degli oggetti rilevati non è stato possibile identificare la categoria di utilizzo. Non sono stati osservati attrezzi da pesca contenenti plastica». Gli altri fiumi monitorati sono stati Agri, Magra, Misa, Neto, Ombrone, Pescara, Reno, Sarno, Simeto e Tevere. A livello complessivo, nei 12 fiumi circa l'85% degli oggetti dispersi è risultato essere costituito da materiali plastici, il 35% circa plastica monouso. La maggior parte dei rifiuti deriva da attività legate alla produzione e consumo di alimenti, anche se per molti non è stato possibile identificarne l'uso originale a causa della dimensione estremamente ridotta dei frammenti. I risultati preliminari, sono stati presentati dall'Ispra evidenziando «che i fattori che più influenzano la presenza dei rifiuti dispersi negli ambienti fluviali derivano da insediamenti urbani». L'attività è inserita all'interno dell'Accordo operativo tra il ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica e l'Ispra nell'ambito dei monitoraggi per la Direttiva quadro sulla Strategia marina, per aumentare le conoscenze sull'origine e le modalità di arrivo dei rifiuti in mare. Sono state studiate le dinamiche di spostamento degli oggetti nei fiumi prima del loro arrivo al mare, rilevando il percorso e la velocità media, grazie all'utilizzo di tracciatori Gps inseriti in contenitori che simulano il comportamento di plastiche galleggianti trasportate dall'acqua. 

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