Rugby e virus: tagli, perdite e crack nelle federazioni del mondo

Martedì 14 Aprile 2020 di Ivan Malfatto
Lo stadio di Murrayfield a Edimburgo in uno scatto pubblicato dalla federazione scozzese nel suo sito
DUBLINO. La federazione mondiale (World Rugby) ha chiesto a ognuna di quelle nazionali una relazione sull'impatto e le previste perdite economiche causate dallo stop all'attività rubistica a causa dell'emergenza Coronavirus, allo scopo di valutare una strategia di sostegno. Tutte si trovano in difficoltà.

E' di ieri sera, lunedì 13 aprile, la proposta della Federazione scozzese di rugby (Sru) di un taglio dal 10% al 25% fino a settembre allo stipendio dei giocatori che superano le 50.000 steline l'anno. Sono 157 i professionisti sotto contratto, su circa 450 dipendenti dello staff, "il 75% dei quali non avrà conseguenze e continuerà a percepire lo stipendio" scrive in una lettera ai tesserati il Chief executive operator Mark Dodson. Il Ceo si taglierà il compenso del 30%, gli altri dirigenti del 25%. "E' improbabile si disputino i test estivi - continua Dodson - Se saranno cancellati anche quelli autunnali dovremo fronteggiare mancati introiti per circa 12 milioni di sterline".

La federazione di rugby  inglese (Rfu), la più ricca del mondo, stima invece possibili perdite per circa 50 milioni di sterline per le conseguenze del Coronavirus. Per i match del tour estivo in Giappone, che probabilmente non si disputeranno,  il Ceo Bill Sweeney ha affermato alla Bbc: "Potremmo anche andarli a giocare in ottobre".

La federazione del Sudafrica (Sa Rugby) campione del mondo stima possibili perdite per circa 10 milioni di euro dalla mancata disputa delle competizioni domestiche e internazionali. Ha in animo anch'essa un taglio agli stipendi.

A Rugby Australia (Ra) è a rischio il posto dell'amministratore delegato Raelene Castle e quello del 75% dei dipendenti. La federazione ha chiuso l'ultimo bilancio con un passivo di 9,4 milioni di dollari australiani, potrebbe avere ulteriori ripercussioni dal licenziamento della stella Israel Folau e se nel 2020 l'Australia non disputerà alcun test-match va incontro a una perdita stimata di circa 120 milioni di dollari locali.

Chi ha già presentato domanda di fallimento è la federazione degli Stati Uniti UsaRugby), a seguito di una perdita aggravata dalla situazione del coronavirus. Il processo di riorganizzazione sarà portarto avanti attraverso prestiti approvati dal World Rugvby.

E in Italia? La Federazione italiana rugby (Fir) ha annunciato finora autoriduzioni ai gettoni o compensi di presidente, consiglieri federali e dirigenti, ma cifre ufficialmente non ne ha fatte. Tranne quella del fondo di 1.650.000 euro a sostegno delle società.
 
Ultimo aggiornamento: 18:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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