Nuoto, sorride ancora l'Italia: Razzetti si qualifica per Parigi e firma il record italiano nei 400 misti

Tanti azzurri puntano una medaglia alle prossime Olimpiadi

Giovedì 30 Novembre 2023 di Piero Mei
Nuoto, sorride ancora l'Italia: Razzetti si qualifica per Parigi e segna il record italiano nei 400 misti

Un altro record italiano per Alberto Razzetti e un altro pass olimpico.

Quello nei 400 misti. Biglietto per Parigi anche per l’altra metà della bella coppia torinese: dopo la rana Pilato, lo stile libero Miressi è promosso ai Giochi e nella distanza regina. E poi tempi da Doha mondiale in febbraio (lo fa, anche se non le serviva, Simona Quadarella). Ceccon non ha potuto strabiliare: il terzo giorno si è riposato. Paltrineri è quasi per mare nelle acque libere del Portogallo. Si sono così chiusi i Campionati Invernali di nuoto a Riccione, con un’Italia mixed fra giovani e “vecchi” in buona salute, fiduciosa già per gli Europei in vasca corta dal 5 dicembre in Romania, anche se la testa è a Doha, mondiali di febbraio, e il cuore all’estate olimpica di Parigi.

"Razzo" volante

Non fa come quelli di Elon Musk che scoppiano appena decollati: Alberto Razzetti, detto “Razzo” continua a suon di pass olimpici e di record italiani. L’altro giorno aveva migliorato se stesso, recordman nei 200 misti (I quattro stili sono la sua specialità: del resto si allena a Livorno, terra di cacciucco e di zuppa di pesci vari); oggi, impegnato nei 400 dei quali una volta, uscendo di vasca stremato per la fatica, disse «ora so perché non li avevo nuotati più», ha preso il secondo pass olimpico e migliorato un primato nazionale che non era suo: quello dei 400 misti che risaliva a un’era geologica fa, al 2007, quando Luca Marin a Melbourne 2007, mondiale, nuotò in 4:09.88. Razzetti a Riccione lo ha fatto in 4:09.29.

«Ci provavo da tempo»

«E’ un record storico, ci provavo da tempo, ci sono riuscito» sorride Razzetti, i cui passaggi risultano 55.24  nel delfino, 2:00.71 dopo il dorso, 3:11.52 dopo la rana, e ultima virata a 3:40.74. «Ci vuole fortuna di base, ma poi è indispensabile lavorare, lavorare, lavorare. E’ quel che facciamo in questo gruppo di Livorno dove sto, dove siamo tanti e mi ci trovo benissimo».

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Riecco Mirex

Un Alessandro Miressi di nuovo internazionale nella gara regina, i 100 stile libero: il suo crono di 47.61 non è lontano dal suo record italiano di 47.45 ed è pass olimpico. “Ho fatto i primi 50 con il paraocchi, senza guardare gli altri” dice: i cinquantisti erano partiti a razzo, il lungagnone torinese (2,02 metri) ha tenuto la sua progressione. “Mai andato così forte a novembre”, sorride. E ora? “C’è da lavorare per un’altra barriera…”. Che è quella dei 47 secondi e quindi del possibile podio olimpico.

Rane a posto

«Non credevo di fare 26.71, ma questa vittoria ci voleva proprio per il mio umore» dice Tete Martinenghi dopo il successo nei 50 rana. «Bene così perché ho fatto tanti errori. Ma vincere mi ci voleva» ripete, alludendo ai 100 perduti con davanti Ludovico Blu Art Viberti campione d’Italia. Martinenghi voleva rimettere le cose a posto nello stagno, e gli è riuscito. Stavolta il giovane torinese deve accontentarsi del terzo posto, preceduto al secondo da Simone Cerasuolo il cui 26.83 è crono da pass mondiale. E ora gli Europei in vasca corta dal 5 dicembre: «Bisogna andare avanti a testa bassa; è una stagione assurda, piena di gare; ma io vivo per le gare, un po’ come tutti. L’adrenalina è il nostro privilegio».

E' sempre Benny 

Benedetta Pilato domina: dopo i 100 da Olimpiadi, eccola nei 50 che, chissà perché, ai Giochi non sono in programma. Va sotto i 30 secondi sia in batteria che nella finale che vince in 29.65, ed è la sola sotto i 30 secondi. La seguono Anita Bottazzo e Arianna Castiglioni. «Sono diventata quasi più competitiva in vasca lunga che in vasca corta” scherza Benny, che guarda ai prossimi Europei in corta anche come “divertirsi” che è sempre indispensabile e guarda a sé stessa come una che “ho trovato la mia serenità cambiando vita e città», da Taranto a Torino, all’iniverità per studiare biologia ed al Centro Nuoto dove allena Antonio Satta, bravissimo. «Visto che gruppo? Anche Mire è andato fortissimo, e Viberti pure».

Simona, tempo da Doha

Non è ancora in grande condizione Simona Quadarella ma questo non le impedisce la solita solitaria e vincente nuotata: fa triplete in tre giorni, dopo i 400 e i 1550 ecco anche gli 800 che chiude in 8:25.87 che è pur sempre un crono che, non fosse stata già qualificata, la avrebbe promossa per i mondiali di Doha (per Parigi tempo al tempo: «8:25, dice Simona, sarà i tempo buono per le Olimpiadi a febbraio marzo». «E’ il tempo che volevo oggi, i 1500 non erano andati bene, ma è una bella cosa fare quel che si ha in mente e nella preparazione; oggi era questo, bisogna essere razionali, consapevoli». E Simona lo è. Di là dall’oceano Katie Ledecky ha nuotato gli 800 ancora una volta strepitosa: è imbattuta dal 2012 e agli Us Open ha chiuso in 8:15.91, prendendo 15 secondi alla “prima delle altre”. Ma tranquilli per Simona: a Doha la Ledecky sarà assente.

 

Burdisso ritrovato

Federico ha cambiato tutto, tranne “casa”, perché è rimasto a Ostia, ma ora si allena con Fabrizio Antonelli e il gruppo Paltrinieri. Aveva bisogno di un colpo di fantasia per ritrovare il Burdisso medagliato a Tokyo e poi smarrito e lo sta facendo, andando pure a nuotare per mare (ha fatto la Capri-Napoli) oltre che in vasca, stile farfalla. Così, di nuovo allegro (“su quello che c’è di fuori non posso farci niente, devo accettarlo com’è: è su di me che lavoro” dice), ha vinto i 200 farfalla in 1:55.11, che è poco al di sopra del limite per Doha (1:55.0) ma che la considerazione tecnica più che il buon cuore del ct Cesare Butini spingerà al ripescaggio. E poi? «Ho un obiettivo, ma lo tengo per me» sorride il Burdisso ritrovato, pensa a Parigi, che se non torna Milak possono far sperare assai. E’ la prima volta che gareggia appena sceso dalla montagna, cioè alla fine del ritiro in altura, e l’esperimento sembra positivo. La finale B della specialità è di uno di quei nomi e cognomi da segnare e segnalare per il domani: Alessandro Ragaini, stileliberista marchigiano diciassettenne, non si nega alle sfide e questa la vince in 1:59.27.

Forma Lamberti

Gasato dalla conquista del pass mondiale nei 100 dorso di ieri, Michele Lanberti si prende pure i 50. Non è il crono preciso (fa 24.83, richiesto 24.5, migliorato comunque il 24.93 della batteria del mattino) ma giacché sarà lì farà anche questa a Doha. Non è nella squadra per gli Europei di corta: ai momento d’iscrizione non era in questa forma. «Peccato, guarderò Thomas da casa», sorride parlando di Ceccon, il suo nuovo compagno d’allenamento: «Con lui e con Alberto mi trovo bene. Oggi? Mi è piaciuta soprattutto la partenza».

Altri campioni

Gli altri titoli di giornata sono andati a nomi nuovi come Sonia Laquintana, 22enne bolognese allenata da Alessia Barbieri, che fa il suo personale nei 100 farfalla in 58.85, suo personale, costringendo alla resa giù dal podio della “vecchia guardia” dai duelli infiniti, Elena Di Liddo e Ilaria Bianchi. O come Claudia Di Passio, classe 2005, che fa suoi i 400 misti in 4:43.98. La gara dei 100 stile libero femminile è di Chiara Tarantino (54.59) che precede Sofia Morini, Emma Minicucci e Costanza Cocconcelli, cioè la 4x100 che “c’era una volta la Pellegrini” ma cerca di rinascere. Francesca Pasquino (1:00.86) “approfitta" dell’assenza di Margherita Panziera e si prende i 100 dorso. Cerca di dare l’ultimo graffio da mondiale, negli 800 maschili, gara di chiusura, Luca De Tullio: la richiesta era di 7:45.0. Vince in 7:48.33. Risultati completi sul sito www.federnuoto.it.

Ultimo aggiornamento: 20:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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