Nuoto, gioia azzurra: Ceccon e Pilato si qualificano per le Olimpiadi di Parigi

I due punteranno una medaglia a Parigi2024

Mercoledì 29 Novembre 2023 di Piero Mei
Nuoto, gioia azzurra: Ceccon e Pilato si qualificano per le Olimpiadi di Parigi

Parigi, eccoli: gli ultimi gioielli del nuoto azzurro di prendono con largo anticipo il pass per Parigi 2024.

Thomas Ceccon lo fa nei suoi 100 dorso, Benedetta Pilato negli altrettanto suoi 100 rana. E due novità per Doha mondiale: Michele Lamberti, il runner up di Ceccon, e Ludovico Blu Art Viberti, che si allena con Pilato. E’ il succo della seconda giornata degli Invernali di nuoto a Riccione. Domani erza e ultima.

«Contento e basta»

«Son contento e basta» dice Thomas Ceccon appena fuor d’acqua e dentro le Olimpiadi. Il suo 52.82 è il tempo buono per i Giochi nei 100 dorso. Lo aveva detto: a Riccione per prendermi il biglietto.«Ora ci sono riuscito e posso non gareggiare domani; tanto domenica si parte e si ricomincia con gli Europei in vasca corta: e si prenderà quello che viene. Poi a dicembre tireremo le somme e da gennaio si ricomincia». Per? «Io so quali gare vorrei fare a Doha mondiale, ma non lo dico». Il fantasista misterioso: è che a lui piace l’istinto; è un po’ stanco, ha nuotato tutte le gare di coppa del mondo, vincendo quasi sempre: «La testa è una cosa, il corpo un’altra» dice.

E poi giù parole di elogio per il suo nuovo compagno di allenamento Michele Lamberti, il figlio d’arte che, secondo in 53.76, stabilisce il suo personale e prende la qualificazione per Doha mondiale. Papà Giorgio il mondiale lo vinse… “Ho cambiato molte cose nella mia carriera da maggio, dice Michele, e i frutti si vedono; devo lavorare di più su un buon ritorno. Il talento è nel dna: anche mamma Tanya Vannini nuotava e lo fanno Matteo e Noemi, i fratelli.

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Benedetta due volte

Benedetta Pilato aveva nuotato già di mattina un tempo da mondiale (ma la mattina non vale: si chiedono tempi buoni in finale) nei 100 rana, 1:06.18. Per quello è olimpico è tornata il pomeriggio, lei che di solito è mattiniera: e se lo è preso. 1:05.80 il crono vincente: «Ora sono tranquilla, posso programmare la mia stagione in modo diverso. Bisogna avere pazienza, ma ci siamo: i 100 non dovevano arrivare, e sono arrivati. Sono dispiaciuta un po’ perché non ho fatto il record italiano». «Ci vado sempre vicino così» dice avvicinando il pollice e l’indice a indicare un’anticchia. «Ma calma, tanto lo farò». Poi ha due pensieri che la dipingono per la ragazza che è, prima di dire «Fatemi andare dai miei cani».

Benny, i coach le donne

Prima di tutto parla degli allenatori: ora vive a Torino, dove studia anche, e a bordo vasca la allena Antonio Satta, il coach di Miressi e d’altri, come vedremo. «Mi trovo benissimo con lui, i rusltati si vedono; ma i risultati sono anche il frutto dei miei dieci anni di prima, non rinnego niente». Come dire: se sono la Pilato che conoscete lo deve anche a Vito D’Onghia, l’allenatore con cui è cresciuta. «Dice Antonio scherzando: non sono l’uomo della tua vita… Beh, non dimentico quello che c’è stato prima e che mi ha portato qui».
Ma non si ferma al personale, Benny, e adesso si commuove: «Le donne devono essere coraggiose ogni giorno. Io ho avuto la fortuna di incontrare persone perbene, ma quelle che questa fortuna non ce l’hanno? Non dobbiamo davvero abituarci alle notizie terribili che arrivano tutti i giorni, dobbiamo tutti combattere per questo. Noi donne non dobbiamo dover avere sempre paura e non vorrei far vivere i miei figli in un mondo così».

 

Sempre Simona

Simona Quadarella vince anche i 1500, dopo i 400 del giorno prima. Non è tempo da Parigi il 16:08.01 (per Doha non aveva bisogno: è già qualificata) ma sempre titolo italiano è, per la romana che in Italia nuota da sola, ed è difficile, e ne fa incetta: «Il tempo per Parigi sapevo che non lo avrei fatto; speravo di fare meno, ma va bene così». Giorno verrà… E a Doha la Ledecky non andrà…

La bella sorpresa

Se la rana delle ragazze non riserva sorprese (dietro Benny seconda la Castiglioni, 1:06.76, terza la Carraro, 1:06.78) lo stagno maschile, sempre sui 100, invece è rivoluzionario. Perché Nicolò Martinenghi, più ombre che luci al momento ma ha la stoffa dalla sua, alla fine è solo terzo in 59.78, ma davanti a lui non c’è il semmai atteso Simone Cerasuolo, che è quarto sopra al minuto (in batteria era andato sotto, un crono da mondiale che però, mattutino, non vale). Federico Poggio, partito a razzo, pagava nel finale ed era secondo e primo, invece, migliorandosi di un secondo, e chiudendo in 59.38, il ventenne torinese Ludovico Blu Art Viberti, anche lui del giro Satta-Pilato-Miressi. «Onestamente», dice Viberti, «non pensavo di andare così forte». C’è andato.

Altri titoli

I titoli tricolori, oltre ai citati, sono stati, ma senza pass né per Doha né, meno ancora, per Parigi, di Costanza Cocconcelli nei 50 dorso (28.32), di Marco De Tullio (3:47.36) nei 400 stile, di Giulia D’Innocenzo (1:58.42) la gara regno della Pellegrini (a proposito: l’australiana Mollie O’ Callaghan che le tolse il mondiale, inteso come primato, ha visto questa prestazione premiata come performance dell’anno, laggiù dove di nuoto si intendono), dell’inatteso Gianmarco Sansone (52.27) nei 100 farfalla nei quali ha battuto sia Burdisso, alla ricerca di se stesso fra mare e vasca (ora nuota a Ostia), che Razzetti, di Viola Scotto Di Carlo (26.27) nei 50 farfalla e di Leonardo Deplano (22.00) nei 50 stile, che allungava la mano e batteva il oncittadino fiorentino Lorenzo Zazzeri, che la mattina era andato sotto i 22 da Doha, ma non si è rpetuto. Ripescaggio? Al terzo posto l’indomito Luca Dotto, tornato dall’America.
Risultati e programma sul sito www.federnuoto.it.

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