Paltrinieri non finisce mai: fa il minimo sui 1500
e parteciperà alla sua quarta Olimpiade

A Riccione Greg ha ottenuto il tempo sui 1500 E Razzetti fa il record italiano sui 200 misti

Martedì 28 Novembre 2023 di Piero Mei
Gregorio Paltrinieri

L’alfiere del nuoto azzurro (e, perché no? dell’Italia tutta: concorrenza leale di Sinner, Tamberi o Jacobs) ha già preso in mano la bandiera del suo sport e sarà a Parigi, per la quarta personale Olimpiade, un oro, un argento e un bronzo già al collo. Gregorio Paltrinieri ha ottenuto il tempo olimpico alla prima occasione, che erano i 1500 metri, finale di apertura oggi a Riccione, agli Invernali in vasca lunga. “Quanto devo fare?” ha chiesto al suo allenatore Fabrizio Antonelli. “14:44.0” la risposta. “Voglio un centesimo in meno”, l’immediato pensiero di Greg. Sono stati ben di più quelli in meno.
Perché Greg, partito meno alla garibaldina di altre volte, ha poi cambiato marcia verso metà gara, quando ormai gli avversari gli venivano contromano, ed ha nuotato parecchi 50 in meno di 29 secondi, (a 100 meri dall’arrivo ha perso pure la cuffia: piccolo contrattempo) chiudendo così in 14:41.38.

Battuti i nuotatori e battuto anche il cronometro.


“ERO SCOTTATO”
E’ il napoleonico “J’arrive”, che quello vero e quello cinematografico di Ridley scriveva con altri scopi (e suggerimenti intimi) a Giuseppina; Greg ha altre mire e vuole solo suggerire “ci sono sempre”. “Ero venuto via scottato e scontento da Fukuoka mondiale; volevo dimostrarmi che sono ancora capace di fare una finale dei 1500. E’ la mia gara, quella che voglio portare avanti; ho tanta voglia, ero a pezzi a fine stagione. Sto lavorando duro: star bene fisicamente non dipende da me, star bene mentalmente molto di più. Io ce la metto tutta, perché gareggiare, competere, mi piace”.
Programmi? “Vado in Portogallo per una 10 chilometri fra quattro giorni, poi torno a Roma e ci rivedremo a Doha per i mondiali di febbraio. I prossimi Europei in vasca corta li salto: mi dispiace perché si sta bene in questa Italia che è la Numero Uno d’Europa. Ma il focus è sempre quello: le acque libere e la vasca, ai mondiali e poi anche alle Olimpiadi”. Nella Senna, se riusciranno a ripulirla…


IL FIOCCO ROSSO
Greg porta sul cuore il fiocco rosso per la lotta alla violenza contro le donne e, con tutto il nuoto che si è impegnato nella campagna per il 1522, manda il suo messaggio: “Bisogna parlarne, parlarne sempre di più non smettere mai perché è incredibile che al giorno d’oggi ancora succedano queste cose terribili. Bisogna educare i giovani, ma non solo loro”.


RAZZO COL BOTTO
Se il ritrovato Greg si prende la scena per primo, i fuochi artificiali li accende Alberto Razzetti al finire di giornata: il mistista ligure che si allena a Livorno (è di “quelli del cacciucco” allenato da Stefano Franceschi, grande chef di questa specialità) fa il record italiano nei 200 misti, polverizza di quasi un secondo il suo primato nazionale (1:56.21 contro l’1:57.13 di vecchio conio), è il primo italiano sotto l’1:57, il sesto europeo di sempre, il secondo, dopo Greg, a prenotare il viaggio per Parigi 2024, dove avrà a che fare con il padrone di casa, il feroce Leon Marchand. 24.87 la farfalla, 29.86 il dorso, 33.23 la rana, 28.15 lo stile libero le frazioni di Razzo. “Ora posso affrontare la stagione più tranquillo e migliorare ancora: si deve lavorare”. La rana e il dorso sono i territori di crescita.


CECCON: “SI’ E NO”
Thomas Ceccon, che ha vinto i 50 farfalla (gara non olimpica, e la mondiale è qualificato da campione in carica), non è del tutto soddisfatto del 23.11 con cui ha vinto. “L’ho già fatto un sacco di volte” dice. E poi, multitasking com’è, dice di essere a Riccione perché vuole il tempo olimpico sui 100, domani. “Gli Europei in vasca corta, i mondiali, le Olimpiadi, sarà lunga, ma guardo una cosa per volta e per ora voglio il crono qui”. “Ho sbagliato qualcosina e in partenza siamo stati lasciati un po’ troppo sui blocchi: ma il target sono i 100”.


FELICITA’ DA MONDIALE
Lorenzo Mora nei 200 dorso stampa il crono per la qualificazione a Doha: “Ho già fatto altri mondiali, ma sempre come un regalo e mi era di peso; stavolta invece l’ho conquistato di diritto”. Ha vinto, con le sue solite subacquee da campione, in 1:57.23: “Dal punto di vista internazionale non è gran cosa, ma per me lo è. Era un’occasione e l’ho sfruttata: bisogna sempre sfruttarle e sono felice”. Matteo Restivo, 1:58.20, è secondo, salgono, terzo e quarto quelli della nouvelle vague del nuoto azzurro, Cristian Bacico (classe 2005) 1:59.95, terzo e Daniele Del Signore (addirittura classe 2007) quarto, per la prima volta sotto due minuti, 1:59.97.


SIMONA ALLUNGHERA’
Simona Quadarella vince i 400: lei ama le distanze più lunghe, e quindi il suo 4:07.23, se pure tiene a lontane le gemelle Cesarano, non è da qualifica. “Il tempo io lo cerco sempre, ma ormai ho 25 anni, ho molta pazienza” sorride Simona, attesa a Riccione e poi alla vasca corta europea di Otopeni, Romania, ed a quella lunga e mondiale di Doha, senza l’imbattibile Ledecky. La finale B di questa gara era vinta da Lucrezia Domina, adolescente fiorentina: è del 2008.


QUELLI D’ORO
Altri titoli italiani assegnati in giornata, ma senza tempi né da Doha né, tanto meno, da Parigi. Nei 50 stile delle ragazze, ad andamento lento, vince Chiara Tarantino in 25.08, Sara Curtis seconda; nei 200 dorso senza Margherita Panziera torna a vincere Erika Gaetani, il 2:12.91 è sotto tono, ma “vincere mi ridarà morale”; piuttosto frenato anche il 2:09.69 di Alessia Polieri nei 200 farfalla (il record italiano, 2:06.50 della Giachetti è del 2009, l’età dei costumoni!); e anche i 200 stile libero maschili non hanno fatto fuochi d’artificio, pur sembrando avvincenti per la lotta: successo per Matteo Ciampi, 1:47.74. Nella lotta fra i grandi da staffetta si inseriva, ottimo secondo, Alessandro Ragaini (classe 2006), un bel futuro, come quello di Filippo Bertoni primo in finale B, 1:48.45.
La risposta dei “vecchietti” era venuta nei 200 rana andati a Luca Pizzini (classe 1989) 2:11.63 davanti al coetaneo Edoardo Giorgetti 2:12.29; l’omologa gara femminile era di Francesca Fangio, 2:24.19, delusa dall’aver mancato di un decimo il mondiale diretto (magari un ripescaggio…). La silenziosa Anita Gastaldi, ventenne torinese, chiudeva la lista d’oro nei 200 misti, 2:12.60.
Risultati e programma sul sito www.federnuoto.it.

Ultimo aggiornamento: 20:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA