Coronavirus, Tour de France verso il rinvio, giovedì vertice UCI con le grandi corse a tappe

Martedì 14 Aprile 2020 di Francesca Monzone
Coronavirus, Tour de France verso il rinvio, giovedì vertice UCI con le grandi corse a tappe
Il Tour de France non si correrà a luglio. Questo è quanto ha fatto capire il presidente francese Macron, dopo aver parlato ieri sera alla Nazione. Il lockdown per il coronavirus, in Francia è stato prorogato fino al prossimo 11 maggio e tutti gli eventi con pubblico superiore a 100 persone, saranno sospesi fino a metà luglio. Così il Tour de France, in programma dal 27 giugno al 19 luglio, dovrà trovare nuove date.” Fare un Tour de France senza pubblico sarebbe impensabile - aveva detto Prudhomme al quotidiano Montagne due settimane fa - Il Tour de France è la Francia e non si svolgerà mai a porte chiuse”.

A questo punto gli scenari che si aprono, danno poche possibilità di scelta. I corridori prima di tornare alle competizioni, hanno bisogno di allenarsi su strada e in quasi tutti i Paesi Europei questo non è possibile. In oltre bisogna dare agli atleti la possibilità di fare delle gare, prima di affrontare una grande corsa a tappe. A questo punto con una stagione prolungata fino a novembre e tre grandi giri in sospeso, bisognerà fare delle scelte e non si potranno fare tutte le gare. È quindi probabile che il Tour non possa svolgersi prima della fine di agosto o dell'inizio di settembre, e bisognerà inserire  una gara importante, come il Critérium du Dauphiné, nelle settimane precedenti. 

A farsi strada nelle ultime ore è anche un’altra ipotesi, Aso proprietaria  del Tour de France e azionista maggioritaria della Vuelta, potrebbe decidere di sospendere la corsa spagnola, per lasciare spazio al Tour. 
Per il momento si tratterebbe solo di ipotesi e proprio giovedì prossimo, ci sarà una call conference tra gli organizzatori dei tre grandi giri, per trovare un accordo. Sarebbe impensabile, far correre tre corse di 21 giorni in modo consecutivo. Anche l’ipotesi di portare Tour de France, Giro d’Italia e Vuelta di Spagna a due settimane, sembrerebbe poco convincente. 

Dall'inizio del mese, l'UCI, il CPA (ciclisti professionisti associati), l'AIGCP (associazione dei gruppi ciclistici professionisti) e l'AIOCC (associazione internazionale di organizzatori di gare di ciclismo) si sono confrontati attraverso teleconferenze. Tutti vorrebbero ripartire, ma l’emergenza coronavirus  non si ferma. Tutto questo, sta causando una forte crisi economica nell’industria del ciclismo. Gli organizzatori stanno perdendo soldi che non potranno reinvestire il prossimo anno, le squadre stanno diminuendo e sospendendo gli stipendi e i corridori perdono valore.

Giovedì UCI, con Aso, Rcs e Flanders Classics saranno seduti ad un tavolo virtuale.
Saranno fatte proposte e si scambieranno idee e tra queste, potrebbe esserci un Tour con partenza della Spagna e il Giro d’Italia a novembre. 
Ultimo aggiornamento: 15:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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